Monteroni, al Comune i beni sequestrati alla Scu

Monteroni, al Comune i beni sequestrati alla Scu
di Matteo CAIONE
2 Minuti di Lettura
Lunedì 14 Dicembre 2015, 18:48 - Ultimo aggiornamento: 2 Dicembre, 09:25
L'assise cittadina di Monteroni dice sì all'acquisizione al patrimonio comunale dei beni confiscati alla Scu. Una presa d'atto approvata all'unanimità durante il Consiglio dell'altra sera: l'unico punto all'ordine del giorno che ha trovato tutti d'accordo ricevendo l'ok sia della maggioranza che dell'opposizione. Si tratta di un appartamento che sorge in via Santa Caterina (ex proprietà Polimeno) e che «sarà utilizzato - ha spiegato il sindaco Angelina Storino - per fronteggiare l'emergenza abitativa che colpisce soprattutto le fasce più deboli» e dove con ogni probabilità «coabiteranno più nuclei familiari: i beni tolti alla mafia, che rappresenta un ostacolo per lo sviluppo, sono un'opportunità di aggregazione e crescita sociale».

Nei giorni scorsi, intanto, il comune di Monteroni ha firmato il protocollo d'intesa, insieme con Lequile e Copertino, per la gestione condivisa “per finalità sociali” di quei beni sottratti alla mafia che ricadono a cavallo dei confini dei tre territori. Come nel caso del riutilizzo della masseria e dell'uliveto in località “La Tenente”, in agro di Copertino, dove il 22 dicembre fu ucciso Lucio Vetrugno: una tenuta che rientra tra i possedimenti confiscati dalla Dia insieme ad un'altra proprietà nelle vicinanze (ma nel feudo di Monteroni) dove era custodita una tigre siberiana. La presa d'atto relativa all'acquisizione anche di questo e altri patrimoni strappati dallo Stato alla Scu approderà a breve in Consiglio. «Queste confische - ha ribadito all'unisono l'intera assise - sono una vittoria per la città e per la sua storia».

Gli altri argomenti in agenda invece hanno diviso gli schieramenti. Scontro sull'assestamento di bilancio che è passato con i soli voti della compagine di governo. «Lievitano i costi - ha accusato Lino Guido (Volontà Popolare) di un bilancio che a ragion veduta, tre mesi fa, abbiamo definito inattendibile: per esempio, 20mila euro di sole spese postali o 35mila euro per l'autovelox. Si facciano bandi per coinvolgere i privati e risparmiare risorse. È un'amministrazione politicamente debole, troppo condivisa e permeabile, che non vuole il dialogo e che vede complotti politici ovunque, pure sui furti agli impianti sportivi». Per il sindaco Storino, invece, «il bilancio ha avuto l'ok di tutti gli organi di controllo e le variazioni sono uno strumento usato oggi come in passato».

«Nel 2016 - ha aggiunto, poi, il capogruppo Vincenzo Toma - si partirà con Pug, piano traffico, opere pubbliche e assunzioni». Mentre, Marcello Manca (Città attiva), lamentando «un appiattimento totale sul vecchio senza alcun segnale di cambiamento», è tornato a chiedere «un taglio delle indennità per spostare risorse a favore dei cittadini». Scaramucce pure sulla mozione presentata da “Volontà Popolare” per la messa in sicurezza di via Toti: l'amministrazione l'ha bocciata ritenendola superflua e quindi irricevibile essendo già in corso la stesura di un progetto esattamente uguale all'istanza dell'opposizione.