Molo di Adriano, via i graffiti da San Cataldo: dopo un anno l’intervento

Molo di Adriano, via i graffiti da San Cataldo: dopo un anno l’intervento
di Stefania DE CESARE
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Martedì 28 Settembre 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 10:16

Settemila euro per ripulire le orrende scritte e cancellare lo scempio vandalico procurato all’insenatura della marina leccese, a pochi passi dai resti del porto di età romana. Dopo mesi di attesa il Comune di Lecce sblocca l’iter per avviare gli interventi di pulitura e di rimozione dei graffiti sul paramento murario del Molo di Adriano a San Cataldo.

I lavori

L’incarico è stato conferito alla ditta Nicolì di Lequile (specializzata nel settore) a cui toccherà il compito di far risplendere nuovamente la parte muraria novecentesca a ridosso del mare, cancellando i murales. Nel giro di poco più di un anno, i resti del muro novecentesco sono stati imbrattati per ben due volte per mano di sconosciuti. Le ultime scritte risalgono a maggio 2021 quando una bomboletta spray e l’idiozia di un improvvisato writer hanno sfregiato la struttura con una anonima scritta bianca. I resti murari a due passi dall’area romana erano già stati presi di mira nell’estate 2020 e con le stesse modalità. 
Il Comune aveva annunciato di volersi fare carico della rimozione dei murales ma i tempi si sono allungati a causa di alcune indicazioni ricevute dalla Soprintendenza e che Palazzo Carafa dovrà seguire per ripulire il muro senza nuocere all’ambiente.

I costi


Il costo per eseguire le operazioni sarà di 7mila euro. Come detto, le strutture danneggiate dai vandali non sono di età romana ma si tratta dei resti di un progetto realizzato tra il 1901 e il 1908 dal Comune di Lecce su parte dell’area di sedime del molo romano. Uno sfregio al passato più recente ma tanto è bastato per mobilitare la popolazione della marina (e non solo) che da tempo chiede alle istituzioni – anche tramite una raccolta firme rilanciata dall’associazione “La Voce di Lecce” - di attivarsi per tutelare e rilanciare il sito archeologico partendo proprio dalla pulizia dei resti murari.
Al momento non si conoscono dettagli sui tempi e modalità delle operazioni.

Come si legge nella determina a firma del dirigente Giovanni Puce, l’intervento consisterà nella “pulitura della superficie imbrattata da scritte vandaliche attraverso un’operazione che potrà rendere necessarie più fasi d’intervento e l’utilizzo di tecniche e strumentazioni diverse fino al raggiungimento del livello di pulitura desiderato, nel rispetto delle superfici originarie, mediante l’utilizzo di rimotori di graffiti in gel, efficaci anche su superfici decorate, o con solvente addensato. Tali operazioni d’intervento, considerato il particolare contesto ambientale di inserimento del bene, dovranno prevedere la messa in atto di tutte le cautele opportune e necessarie al fine di evitare la minima contaminazione ambientale».

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