Molestie alle pazienti, ortopedico arrestato. Le testimonianze: «Mi ha stordito con lo spray e ha iniziato a toccarmi»

Molestie alle pazienti, ortopedico arrestato. Le testimonianze: «Mi ha stordito con lo spray e ha iniziato a toccarmi»
di Andrea TAFURO
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Venerdì 26 Novembre 2021, 11:36 - Ultimo aggiornamento: 20:25

«Ricordo che mi nebulizzò una sostanza davanti al viso. Da quel momento in poi mi sono sentita stordita. Mi sollevò la mascherina dalla bocca portandomela sugli occhi, cominciando a sussurrami delle frasi...». È uno dei passaggi contenuti nella denuncia che ha avviato l'inchiesta della Procura di Lecce che ieri ha portato all'arresto dell'ortopedico Sergio Cosi, 66 anni, originario di Tricase, che svolgeva la sua attività in una clinica di Casarano.

Il racconto delle vittime del professionista

Il racconto è di una donna di 50 anni, la prima delle presunte cinque vittime del professionista. Le indagini si sono avvalse di intercettazioni ambientali, audio e video, attraverso le quali la pubblica accusa ritiene provati gli abusi compiuti dal medico sulle sue pazienti nella sua stanza all'interno della clinica.

Nella denuncia la donna racconta di essere stata costretta a subire violenza «senza avere la forza di reagire, presumo in ragione dello spray che avevo respirato». La donna racconta anche di come fece fatica a non farsi veder stravolta dal marito che l'attendeva fuori. Dopo essersi confidata con un'amica si è recata dai carabinieri e ha sporto denuncia. A Bari, invece, a fare scalpore nei giorni scorsi le indagini a carico del ginecologo barese Giovanni Miniello, 68 anni, finito nella bufera mediatica e al centro di una inchiesta della procura, con l'accusa di aver proposto ad alcune pazienti rapporti sessuali come cura contro il papilloma virus.

L'ordine alle vittime: «Venite allo scoperto, siamo pronti a punire»


«Nessuno deve mettere in dubbio il nostro essere medico e chi sbaglia sarà sospeso e sottoposto a procedimento disciplinare per accertarne le responsabilità. Le vittime non devono avere paura, denuncino e saranno tutelate anche dall'ordine dei medici». È duro il commento del presidente dell'ordine dei medici di Lecce, Donato De Giorgi, dopo l'ultimo caso che ha coinvolto un ortopedico 66enne, originario di Tricase, ma in servizio in una clinica a Casarano, posto agli arresti domiciliari perché accusato di violenza sessuale aggravata ai danni di alcune pazienti.
«Il dottore interessato dalla vicenda fa parte dell'ordine dei medici leccesi e sarà sospeso ex lege dal servizio. Al momento non conosco i dettagli del caso, ma come ordine professionale seguiremo attentamente l'evolversi dell'iter giudiziario. Parallelamente inoltre la vicenda sarà sottoposta al comitato dell'albo degli iscritti che valuterà, dopo aver ascoltato il soggetto interessato, l'inizio di un procedimento disciplinare, nel rispetto dei ruoli tra ordine professionale e magistratura. Per prassi tuttavia aggiunge De Giorgi - la procedura disciplinare interna può anche essere momentaneamente sospesa, in attesa dell'esito definitivo dell'iter penale, per poi riprendere in piena autonomia. Su casi gravi che trovano riscontro giudiziario, si può anche arrivare alla radiazione dall'ordine del medico».
L'attività investigativa dei Carabinieri di Casarano avviata a giugno di quest'anno a seguito della denuncia di una delle presunte vittime, ha stretto le maglie attorno al professionista, che avrebbe costretto diverse pazienti a subire atti sessuali durante le visite mediche presso la clinica abusando della sua autorità. E secondo gli investigatori che hanno utilizzato anche intercettazioni ambientali, gli abusi sarebbero stati perpetrati su 5 pazienti. «Dispiace tantissimo per le persone coinvolte. In generale prosegue il presidente - sono azioni assolutamente da condannare, lontane da ogni regola del codice deontologico e che non fanno altro che creare grande disagio all'intera categoria medica».
Donato De Giorgi, che nel ribadire con fermezza la condanna di comportamenti scorretti, rivolge l'appello alle possibili vittime rimaste in silenzio a denunciare. «Un professionista che abusa del suo ruolo, approfittando della fiducia che la persona fragile ripone in lui per superare la malattia, compie una doppia vigliaccheria. Crea e abusa di un rapporto non paritetico con il paziente, e utilizza questa disparità di ruolo per richiedere silenzio o complicità. Tutto questo fa male alla professione evidenzia De Giorgi - e a tutti i medici che invece sono correttamente al fianco dei pazienti. Auspico quindi che casi simili restino isolati, ma l'appello che rivolgo alle vittime, è di non restare in silenzio. È importante denunciare. L'ordine dei medici non si nasconde conclude De Giorgi - un professionista che sbaglia sarà giudicato per i suoi errori, perché riteniamo fondamentale ristabilire quella credibilità e autorevolezza che appartiene da sempre alla nostra categoria».
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