Molestie a una 17enne alla fermata del bus, anziano a giudizio

Molestie a una 17enne alla fermata del bus, anziano a giudizio
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Mercoledì 5 Febbraio 2020, 10:02
Avrebbe molestato una ragazzina in attesa alla fermata dell'autobus. Attenzioni decisamente insane, quelle rivolte dall'83enne a una giovane di soli 17 anni, che non ci ha pensato due volte a denunciare l'accaduto. E adesso, al termine delle indagini condotte dalla Procura di Lecce, per l'anziano è stato disposto il rinvio a giudizio. A decidere che dovrà affrontare un processo è stato il giudice per l'udienza preliminare Edoardo D'Ambrosio, al termine della camera di consiglio, ieri mattina, dopo la discussione delle parti.

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Il fatto si sarebbe verificato lo scorso 14 agosto. La giovane era ad una fermata dell'autobus a Montesano Salentino, nel Salento. si prospettava una giornata da trascorrere al mare, con amici, in allegria e spensieratezza. Se non fosse che a un certo punto si sarebbe avvicinato l'anziano. A bordo di una bicicletta si è fermato davanti alla fermata e avrebbe iniziato a rivolgere la parola alla ragazzina. Intimidita, quest'ultima non avrebbe dato molta retta all'uomo.

Evidentemente non soddisfatto di quella reazione, l'anziano a quel punto avrebbe bloccato la 17enne contro una ringhiera, impedendole di allontanarsi e cominciando a toccarla nelle parti intime. In più, avrebbe pronunciato parole offensive e oscene. Insomma, un approccio violento in piena regola. Fortunatamente la vittima è riuscita a divincolarsi, e l'anziano si è allontanato.

Le indagini dei carabinieri sono partite in seguito alla denuncia della stessa 17enne, che si è recata in caserma a raccontare tutto quello che era successo poco prima. In breve tempo i militari hanno individuato l'anziano, che è stato indagato a piede libero con l'accusa di violenza sessuale, sebbene nella forma attenuata.

Tutte le accuse, ovviamente, andranno dimostrate nel corso del processo. Ieri, intanto, la richiesta di rinvio a giudizio formulata dal pubblico ministero Donatella Palumbo, poi accolta dal giudice D'Ambrosio. La ragazzina si è costituita parte civile con l'avvocato Mario Coppola, mentre l'imputato è difeso dall'avvocato Ada Alibrandi: quest'ultima non ha avanzato richieste di riti alternativi ma ha chiesto il proscioglimento dell'anziano perché affetto da disturbi della sfera sessuale.

Una richiesta non avallata dal gup, che sarà comunque presentata nuovamente davanti ai giudici del Tribunale, nella prima udienza del processo. L'intenzione della difesa, inoltre, è quella di sottoporre l'anziano a una perizia che dimostri la effettiva capacità di intendere e di volere e quella di affrontare un giudizio. A quanto pare, già in passato l'uomo si sarebbe reso protagonista di episodi simili.
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