Torre dell'orso, minorenne denuncia: «Stuprata da due extracomunitari»

Torre dell'orso, minorenne denuncia: «Stuprata da due extracomunitari»
di Erasmo MARINAZZO
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Sabato 11 Agosto 2018, 12:45 - Ultimo aggiornamento: 12 Agosto, 19:20
MELENDUGNO -  «Mi hanno violentata». Lo ha sussurrato con la poca voce che le era restata una ragazza di 14 anni quando ieri mattina è stata soccorsa dal personale del 118 nella pineta di Torre Dell'Orso. Ha indicato genericamente due uomini di colore. E non ha saputo dire null'altro perché l'eccesso di alcol della notte di San Lorenzo non le ha consentito di essere più precisa, esplicita e chiara. Non è riuscita a dire null'altro. Non aveva più forze nemmeno per parlare per quanto aveva bevuto. I ricordi sono sembrati completamente offuscati.
Lei, come un'altra decina di ragazzi che hanno fatto eccessi con l'alcol nella nottata organizzata in riva al mare per guardare le stelle cadenti, sono finiti tutti in ospedale. La giovane turista torinese al Veris Delli Ponti per sottoporsi alla prova del tampone, allo scopo di verificare se la violenza sia stata consumata o meno.
I risultati? Non sono stati comunicati. Gli investigatori si sono trincerati dietro al silenzio. Certo è che non è bastata una intera giornata per venire a capo dell'allarme lanciato quando ieri stava albeggiando: c'è bisogno di ulteriori approfondimenti e di riscontri per chiarire cosa sia effettivamente accaduto.
Sono al lavoro i carabinieri del Nucleo operativo radiomobile della Compagnia di Lecce e della stazione di Melendugno. E' vero che un ragazzo di colore è stato condotto in caserma: ma solo perché non aveva documenti. Lì in quella pineta di ragazzi di colore ce ne sono diversi, anche dopo lo sgombero di qualche giorno fa. Ci dormono. O si riposano all'ombra dei pini, dal via vai per le spiagge, per Torre Dell'Orso, Roca e San Foca dove vendono abbigliamento, libri, teli per il mare, parei o artigianato etnico.
Nessun provvedimento di natura penale a carico del fermato: la ragazza non ha fornito alcuna descrizione particolare di chi l'avrebbe violentata. Come abbigliamento, fattezze fisiche, modo di parlare o altro ancora. Se sia stata effettivamente violentata e violentata da due uomini di colore, potrebbe essere stato uno dei tanti che trascorre la notte in pineta. Tenendo sempre in conto che il dubbio è rimasto appeso per l'intera giornata di ieri.
Ci sono tante cose che non tornano. Innanzitutto: se questa ragazza ha trascorso la notte di San Lorenzo in spiaggia con gli amici, perché alle cinque e mezzo del mattino si trovava in pineta? E se con tutta la compagnia avessero deciso che fosse arrivata l'ora di provare a dormire in un luogo un po' più riparato che la spiaggia colpita da un moderato vento di Nord, perché sarebbe rimasta sola? Che una pineta così vasta come quella di Torre Dell'Orso possa considerarsi un luogo pericoloso per una ragazza in giro nel cuore della notte, è comprensibile a tutti. Anche da chi viene da fuori. Al di là se ci dormano o meno degli extracomunitari.
Con tanti dubbi ancora pendenti, con i primi riscontri rimasti senza esito e nel clima di caccia al nero scatenatosi negli ultimi mesi in Italia, procedono con cautela le indagini coordinate dal pubblico ministero di turno della Procura di Lecce, Emilio Arnesano.
Nella giornata odierna le indagini potrebbero fare qualche passo in avanti. Per dire se la violenza sia stata effettivamente consumata o se le parole della ragazza siano state condizionate dal tasso alcolemico al di sopra dei parametri della ragionevolezza. L'ascolto degli amici con cui ha trascorso gran parte della nottata, nonché l'ascolto della stessa ragazza ora che ha riacquistato la lucidità, potrebbe mettere un punto fermo a questa vicenda che ha creato allarme fra le adolescenti, e fra i loro genitori, che frequentano le coste fra Melendugno ed Otranto.
A guardare quello che è successo negli anni scorsi, la concentrazione di ragazzi in arrivo da tutte le regioni d'Italia ha contribuito all'innalzamento del numero delle violenze sessuali. Qualcuna ha avuto un seguito con l'inchiesta ed il processo, altre si sono rivelate infondate. Come quella di una 19enne che il 18 agosto dell'anno scorso accusò sette ragazzi torinesi di avere approfittato di lei. Alla fine ammise che si trattava di una ripicca: si vendicò del rifiuto ricevuto da un ragazzo di quel gruppo.
Ogni storia è una storia a se'. Quella di ieri è un'altra storia. Tutta ancora da chiarire.
 
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