«Minacciarono il grossista»: arrestati padre e figlio macellai

«Minacciarono il grossista»: arrestati padre e figlio macellai
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Mercoledì 2 Dicembre 2020, 09:22 - Ultimo aggiornamento: 10:08

Padre e figlio macellai di Arnesano sono stati messi agli arresti domiciliari con l'accusa di avere minacciato di morte uno dei loro fornitori di carni presentatosi in negozio per chiedere il saldo di cinque fatture per complessivi settemila euro. Maurizio e Marco Lezzi, 57 e 37 anni, del posto, rispondono di estorsione in concorso per avere costretto il grossista a rinunciare a riscuotere il credito ricorrendo ad un coltello da macellaio (a Marzo Lezzi viene contestato di avere cercato di colpire il grossista), simulando di prendere una pistola dalla macchina ed anche usando un linguaggio senza mezzi termini: «Qui non devi mettere più piede, a Lecce comandiamo noi. Ti togliamo il camion con la merce».
Per rincarare poi la dose al telefono. L'incontro scontro avvenne la mattina del 29 aprile scorso, hanno appurato le indagini condotte dal pubblico ministero della Procura di Lecce, Alessandro Prontera, con i carabinieri della stazione di Monteroni guidati dal luogotenente Massimo Petrachi. Maurizio Lezzi, peraltro, sarebbe ricorso a riferimenti ad un contesto mafioso del Basso Salento: «Ti devo fare fare la fine di Potenza», citando così il boss Augustino di Casarano ammazzato la sera del 26 ottobre del 2016 nell'agguato consumato nel parcheggio di un ipermercato.
Minaccia anche questa, ha sostenuto il pubblico ministero, ed il giudice per le indagini preliminari Michele Toriello ha avallato con l'ordinanza di custodia cautelare, altro discorso è come l'abbia percepita il grossista visto che è della provincia di Bari e non è detto che si interessi della storia criminale del Salento. Ad ogni modo allo stesso Maurizio Lezzi vengono contestate affermazioni altrettanto gravi: chiamò il grossista ala telefono un'ora dopo che era fuggito terrorizzato in macchina. La vittima registrò la chiamata con il secondo cellulare. E tutte quell'acredine è finita negli atti dell'inchiesta della Procura: «Ti faccio a pezzetti e ti do ai porci. È la prima volta che ti avvicini ad Arnesano, informati chi è Maurizio Lezzi che fino ad adesso non lo sapevi. Tu a Lecce non c'entri più, lo sai che faccio bidoni, c...e, adesso non mi c..il c..., non ti fare vedere più, non devi passare neanche dalla strada hai capito, adesso hai finito».
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