Sgomberi alle case popolari, minacce all'assessore Miglietta: «Ti faccio saltare in aria»

Sgomberi alle case popolari, minacce all'assessore Miglietta: «Ti faccio saltare in aria»
di Paola ANCORA
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Domenica 1 Marzo 2020, 00:00 - Ultimo aggiornamento: 19 Maggio, 08:42

Pesanti minacce all’assessore alla Casa e ai Servizi sociali del Comune di Lecce, Silvia Miglietta. Una inquilina abusiva di un alloggio popolare al quartiere Stadio, ricevuta dall’amministratrice nel corso di uno dei tanti incontri con il pubblico previsti dagli uffici, ha tentato di intimidire Miglietta. «Te fazzu zumpare all’aria», cioè “ti faccio saltare in aria”: questo avrebbe detto la donna, alla presenza di alcuni impiegati e di un vigile urbano, con l’intento di convincere l’assessore a desistere dal proposito di sgomberare l’alloggio occupato.

Dalle notizie che Quotidiano ha raccolto, Miglietta avrebbe atteso alcuni giorni e poi si sarebbe presentata in Questura per riferire l’accaduto, accompagnata dal sindaco Carlo Salvemini. Agli uomini della Digos, che ora si occupano dell’indagine, l’assessore avrebbe raccontato non solo quest’episodio, avvenuto poco più di una settimana fa, ma anche altri casi di minacce e situazioni poco chiare venutesi a creare in alcune palazzine popolari della periferia leccese, all’interno delle quali le occupazioni sono ancora numerose. 

Un’emergenza, quella degli abusivi negli alloggi di Edilizia residenziale pubblica, strettamente legata da un lato al bisogno diffuso di una casa in una città che ancora si misura con alti livelli di povertà e di bisogno e, dall’altro, con il controllo che alcuni gruppi criminali esercitano proprio sulle case popolari, controllo che a Lecce non si è riusciti fino a oggi a estirpare e risolvere. 
Eppure il capoluogo del Salento ha visto tremare i palazzi della politica con l’inchiesta sul presunto mercato delle case che ha portato a processo, ancora in corso, ex assessori, funzionari e politici della città. Ma fuori dal palazzo di Giustizia, lontano dalle aule di tribunale, ancora oggi la legalità cerca di farsi strada e molte delle occupazioni, delle assegnazioni illegittime di cui si discute nelle aule di tribunale sono ancora in piedi.

L’amministrazione Salvemini bis, appena insediata, ha innanzitutto “ricostruito” l’organico dell’ufficio Casa, destinandovi impiegati e un funzionario. Poi, ci si è messi al lavoro sugli archivi: fatture, bollette andate perdute, pratiche risucchiate nel dimenticatoio e da recuperare. Una mole di lavoro – la cui portata era stata già delineata nella relazione stesa a fine 2017 dal consulente Tommaso Maggio su incarico dell’allora sindaco Paolo Perrone – che ora si è cominciato a fare e che si vedrà poi quali risultati riuscirà a ottenere, atteso che – fino a un anno e mezzo fa – la gestione del settore Casa finita sotto la lente della magistratura penale ha provocato un buco accertato di oltre un milione di euro nelle casse del Comune. 

È il nodo sgomberi – periodicamente al centro delle riunioni del Comitato per l’ordine e la sicurezza in prefettura - quello che mantiene alta la tensione fra le palazzine popolari. Soprattutto per la presenza – ancora attuale – di esponenti di spicco della criminalità che continuano a gestire il “mercato” delle occupazioni. In questo contesto, verosimilmente, si inserisce la minaccia all’assessore Miglietta: «Ti faccio saltare in aria» le ha detto quella donna, abusiva e preoccupata di un prossimo sfratto. 
Una minaccia venuta a galla, ma - come confermano fonti investigative - non l’unica rivolta all’amministratrice leccese. A Digos e Squadra mobile il compito di portare avanti le indagini sul caso. 

 

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