Morì a 14anni di meningite, ma «il vaccino Covid non c’entra». Archiviata l’inchiesta su tre medici dell’hub

Morì a 14anni di meningite, ma «il vaccino Covid non c’entra». Archiviata l’inchiesta su tre medici dell’hub
di Roberta GRASSI
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Lunedì 24 Ottobre 2022, 21:06

Nessuna correlazione tra il vaccino contro il Covid e la morte di una 14enne di Ruffano. È così che il gip Cinzia Vergine, sciogliendo la riserva sulla camera di consiglio di giugno, ha rigettato l’opposizione presentata dagli avvocati dei genitori e archiviato il fascicolo aperto nei confronti di tre medici, due del servizio Hub di Casarano e uno dell’Ospedale di Tricase.

Le indagini

Secondo quanto emerso dalle indagini medico-legali eseguite, infatti, la causa del decesso sarebbe da individuare in una mengite infettiva: «Non sussiste nessun nesso causale - è stato specificato - con la somministrazione del farmaco vaccinale Pfizer». E di conseguenza non vi sono, come rilevato dal pm Donatina Buffelli, profili censurabili a carico di tutti i sanitari che ebbero in cura la ragazzina, dalla prima visita eseguita all’ospedale Panico di Tricase fino al reparto di Rianimazione dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII di Bari, dove l’adolescente morì il 13 settembre del 2021. 

Cosa è successo


La 14enne di origini marocchine aveva accusato i primi sintomi subito dopo la somministrazione del vaccino, nell’hub di Casarano. La famiglia aveva presentato un esposto, chiedendo che venissero fatti accertamenti precisi. E il pm titolare del fascicolo aveva affidato l’incarico di eseguire l’autopsia ai medici legali Silvio Tafuri, Francesco Tafuro e Francesco Introna. 
Che fosse stato un batterio killer a causare la tragedia, era già emerso subito dopo le prime indagini interne nella Asl di Lecce e in quella di Bari. Una volta depositate le relazioni complete, il pm aveva chiesto l’archiviazione del fascicolo aperto, come atto dovuto, nei confronti del personale sanitario che si era occupato della vaccinazione. Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Rocco De Santis, Biagio Palumbo, Claudio Benenati, Luigi Covella. 
L’avvocato dei famigliari, Pasquale Scorrano, aveva presentato opposizione alla richiesta di archiviazione della procura.

La questione era stata discussa nel corso della camera di consiglio fissata per il 7 giugno, al termine della quale il gip avrebbe potuto disporre integrazioni di indagini, propendere per l’imputazione coatta o archiviare il fascicolo.

Il Tribunale ha ritenuto condivisibili le ragioni del sostituto procuratore, che erano state condivise dalla difesa.

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