Il ritorno di Meltin'Pot nel Salento, produrrà felpe e magliette di lusso. Addio ai jeans

Il ritorno di Meltin'Pot nel Salento, produrrà felpe e magliette di lusso. Addio ai jeans
di Pierpaolo SPADA
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Mercoledì 29 Marzo 2023, 13:59 - Ultimo aggiornamento: 14:42

Senza sradicarli dai luoghi d’origine, il mercato del lusso ha il potere di convertire al suo credo anche i simboli della cultura di strada. Ricordate Meltin’Pot? Rilevato da una società milanese di marketplace quotata in Borsa, in partnership con un azionista locale, il leggendario brand sta per esser rilanciato con una “capsule collection” semi-prodotta in Salento, che farà schizzare a 150 euro circa il prezzo di una t-shirt. Operazione di natura finanziaria, certo, ma non priva di connotazione concettuale e identitaria tale da rendere rilevante anche il potenziale sociale conseguente all’eventuale sviluppo industriale del nuovo prodotto. Dalla produzione di jeans si passa a quella di magliette e felpe di lusso.

Due anni fa l'acquisizione all'asta per 2 milioni 

Ebbe tutto inizio quasi due anni fa con l’acquisizione all’asta per 2 milioni di euro dell’ex fabbrica Romano di Matino e del marchio che per trent’anni la rese celebre. A investire fu G-smart, ramo immobiliare della famiglia Casarano, proprietaria tra Supersano e l’omonimo comune salentino del calzaturificio Gianel Shoes srl, che produce sneakers in esclusiva per Dolce&Gabbana. 
«Il ciclo di produzione ripartirà da dove si era interrotto, ossia nelle aziende terze di Turchia, Albania, Tunisia e Marocco.

A Matino saranno assunte solo 10 persone perché la commercializzazione avverrà online, tramite una piattaforma di una start up di Milano. E inizialmente riguarderà prodotti fedeli allo stile consolidato. Poi, vorrei ampliare la gamma alle calzature», confidava il 21 dicembre 2021 a Quotidiano l’amministratore Gianni Casarano, prima, però, che qualcosa modificasse in parte il suo programma. A dettare la svolta è stata l’anno dopo proprio Eligo spa, tech fashion company votata al “personal restyling” nel marketplace per il made in Italy. Presto abbandonato lo status di “start up”, l’impresa innovativa lombarda, fondata e guidata da Naomi Kohashi, ha eseguito in tempi record il rebranding di Meltin’pot e poi ha acquisito il marchio e si è quotata in Borsa sul mercato Euronext Growth Milan, rendendo Gianel shoes sua azionista e protagonista attiva di una dinamica inedita per il sistema locale della moda.

Nel Salento la produzione di felpe e t-shirt di lusso

È scaturito così dall’avvicendamento di proprietà il riposizionamento sul segmento premium e luxury dello storico streetware brand e, di conseguenza, anche il ritorno della produzione in Italia, dove il Salento tornerà a giocare un ruolo operativo, seppur per certi versi ridotto rispetto agli albori. 
Sul territorio saranno, infatti, realizzati soltanto i capi di maglieria che compongono la nuova collezione, ovvero felpe e t-shirt: Gianel ne ha affidato la produzione a Terry Ricami srl di Nardò, sempre più al centro del distretto della moda. Ma salentina è anche Carton Paper srl di Casarano, selezionata per il packaging. Del jeans, considerato il tramonto post-Romano della locale filiera, sarà, invece, un’azienda (riservata) umbra a occuparsene. Per perseguire efficacemente il fine del progetto, Eligo ha costituito con Gianel anche la newco Ellis Island Group srl, partecipata da entrambe al 45% e per il restante 10 dal brand manager e ceo, Pierpaolo Savonelli, appositamente ingaggiato per compiere il “miracolo”.

Il rilancio di un marchio storico 

La sede legale è a Milano, ma quella operativa è stata allestita nell’ex fabbrica di Matino ristrutturata dall’azienda salentina, che dunque contribuirà anche alla fase di progettazione della nuova collezione, ispirata ai modelli più iconici del brand e disponibile per tutto il 2023 solo online. Con la figlia Luisa - componente del cda di Gianel ed Ellis Island -, Gianni Casarano brilla d’entusiasmo: «Per noi questa esperienza rappresenta il raggiungimento di un altro prestigioso traguardo. Siamo orgogliosi di poter contribuire al rilancio di un marchio storico, ripartendo dal Salento e per la crescita stessa di questo territorio», dice l’imprenditore.
Mentre Savonelli svela la direzione: «Vogliamo invertire la tendenza e ripartire dalla qualità e dalla sostenibilità, creando capsule limited edition che diano un nuovo respiro internazionale al brand. Desideriamo che Meltin’Pot si trasformi in un simbolo del lifestile a 360°, ripartendo da una forma di socialità e coinvolgimento». E dalla sua, Kohashi (Eligo) assicura: «La nostra piattaforma avrà un ruolo chiave nel rilancio e nella digitalizzazione del marchio», che d’ora in avanti sarà per tutti Meltin(Pot).

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