Medici in corsia, no vax in rete In due rischiano la radiazione

Medici in corsia, no vax in rete In due rischiano la radiazione
di Maddalena MONGIÒ
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Venerdì 10 Settembre 2021, 10:34 - Ultimo aggiornamento: 11 Settembre, 08:07

Ultimo richiamo alla vaccinazione dietro l'angolo per 4 medici salentini e bufera su due camici bianchi (uno in servizio al pronto soccorso del Vito Fazzi di Lecce, l'altro in pensione) per le esternazioni contro i vaccini: rischiano dall'ammonimento, alla sospensione, fino alla radiazione dall'albo dell'Ordine dei Medici.

L'intimazione al vaccino

L'intimazione alla vaccinazione è l'ultimo passaggio prima «della sospensione dalle mansioni che implicano contatti interpersonali, con conseguenze in termini di retribuzione» contemplata dall'articolo 4 comma 8 del decreto legge 44/2021 convertito in legge a maggio scorso. Più complessa la vicenda che investe i due medici che sentenziavano contro i vaccini. Per Agostino Ciucci, camice bianco in servizio al pronto soccorso del Fazzi, due fronti aperti: Asl di Lecce e Ordine dei medici.

Il caso del medico no vax del Pronto Soccorso


La questione calda è quella di Ciucci.

L'altro ieri il direttore del pronto soccorso del Fazzi, Silvano Fracella, ha comunicato alla direzione generale che il medico si è espresso contro i vaccini in modo inequivocabile, premettendo di essere dirigente medico del pronto soccorso del Fazzi. Mentre l'Ordine dei Medici di Lecce lo ha convocato per mercoledì prossimo per valutare se le prese di posizione (sulla pagina Facebook ci sono diversi post che avversano i vaccini, oltre a veicolare messaggi e link che rimandano a determinazioni no vax) sono contrastanti con quanto prevede il codice deontologico.

La posizione dell'Ordine

«Le affermazioni dei colleghi confliggono con il codice deontologico premette il presidente dell'Ordine dei Medici di Lecce, Donato De Giorgi, riferendosi a Ciucci e al camice bianco in pensione che a fine agosto ha partecipato a un dibattito pubblico in piazza Sant'Oronzo, a Lecce, puntando il dito contro i vaccini per questo sono stati convocati: vedremo quali sono le giustificazioni che porteranno, ma rischiano dall'ammonimento alla radiazione, passando per la sospensione. Dispiace che il collega del pronto soccorso si sia lasciato andare a esternazioni fuori luogo, peraltro si è anche vaccinato, visto che nella sua attività mi dicono sia molto scrupoloso con l'utenza. Ma sono esternazioni che non possono essere assolutamente accettabili».

L'imbarazzo del dirigente


Sulla stessa lunghezza d'onda Giuseppe Fracella: «Ognuno può pensare quello che vuole, ma quando si riveste un ruolo pubblico bisogna essere prudenti e parlare di quello di cui si ha competenza. Ho comunicato alla direzione generale quanto accaduto affinché assumano le decisioni conseguenti. Penso che degli effetti del vaccino possano parlare gli infettivologi, i virologi e in ogni caso c'è il dato di fatto, di cui dovrebbe essersi accorto anche il collega, che con l'aumentare della platea dei vaccinati sono diminuiti i ricoveri e le morti che noi abbiamo visto assistendo dolorosamente a quanto accadeva».

La difesa del medico: sono uno che pensa

Il medico, dal canto suo, non ritiene di essere un no vax, ma «uno che pensa» e che le sue prese di posizioni sarebbero state mal interpretate. Certo è che quanto pubblicato sui social non lascia spazio a dubbi e, cosa più importante, a supportare le sue convinzioni contro i vaccini c'è il richiamo forte e suggestivo alla sua professione, proprio l'elemento che oggi lo mette nel mirino di Ordine e Asl. «Il vaccino crea, quindi, una pressione selettiva che spinge solo per le mutazioni che riescono ad aggirarlo e queste non sono necessariamente meno virulente, anzi spesso lo sono di più». Questo è uno dei tanti passaggi in cui afferma una presunta nocività del vaccino aggiungendo che non è per «colpa dei non vaccinati che si formano le varianti aggressive». E a proposito del green pass ha aggiunto che: «Le ospedalizzazioni per le infezioni da Sars Cov2 sono ridotte per tutti, anche tra i non vaccinati. È un virus trasversale. Un virus che ha un RT così alto e quindi altamente contagioso, ha già fatto immunità di gregge e con la somministrazione dei vaccini stiamo proprio slatentizzando questa immunità acquisita attraverso un meccanismo, comodo soprattutto ai virus ad RNA, cioè quello di arrivare a far parte, attraverso la selezione creata dalle milioni di mutazioni, della flora virale del viroma del suo ospite».
© RIPRODUZIONE RISERVATA

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