Il fratello del bimbo scomparso 43 anni fa: «Mauro è vivo e so dove si trova»

Il fratello del bimbo scomparso 43 anni fa: «Mauro è vivo e so dove si trova»
di Attilio Palma
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Martedì 24 Novembre 2020, 23:28 - Ultimo aggiornamento: 25 Novembre, 12:10

«Mauro è vivo, so dove si trova, come si chiama e chi è adesso...»: la rivelazione è di Toni Romano, fratello di Mauro, il bambino di Racale scomparso a sei anni il 21 giugno del 1977, all'indomani dell'avviso di conclusione indagini notificato a Vittorio Romanelli, barbiere 79enne in pensione di Racale che rischia ora di essere processato per sequestro di persona.

Toni ripercorre le tappe della giornata di sparizione del piccolo Mauro facendosi quasi portavoce del pensiero dei genitori Natale e Bianca Colaianni.

Che rapporti aveva la sua famiglia con Romanelli ?

«Era anche lui un testimone di Geova e frequentava casa nostra tutti i giorni. Era un amico di famiglia».

Quindi Mauro si fidava di lui ?

«Lo vedeva nella nostra casa, non c'era motivo di pensare che potesse fargli qualcosa di male».

Perchè è andata diversamente ?

«Il perchè non lo so, speriamo di scoprirlo. Di certo, quell'uomo si è nascosto per anni dietro i testimoni di Geova».

Quando avete iniziato a sospettare di lui ?

«Solo quando suo figlio Sergio disse che aveva giocato con lui a Castelforte. In quel momento, i miei genitori capirono che c'entrava qualcosa con la scomparsa di Mauro. Abbiamo chiesto aiuto agli anziani della nostra congregazione ma non ci ha aiutato nessuno. Ci hanno detto e scritto che non si poteva accusare un fratello spirituale. Hanno lasciato che quella persona che non so in quale modo definire, continuasse a frequentare la congregazione».

Non gli dava fastidio che faceste anche voi parte della stessa congregazione ?

«Si, infatti si trasferì in quella di Melissano per qualche tempo visto l'astio che c'era con la mia famiglia. So solo che non abbiamo ricevuto il sostegno necessario quando ne avremmo avuto bisogno».

Cosa ricorda di quel maledetto giorno del 21 giugno di 43 anni anni fa ?

«Quando uscii dalla casa dei nonni, Mauro andò in cortile, tolse gli stivali perchè faceva caldo e indossò i miei sandali allontanandosi rapidamente.

Forse voleva raggiungermi ma si fermò a giocare in via Pisanelli, una strada parallela. A quel punto, altri ragazzini che oggi sono anche testimoni chiave videro Mauro farsi portare via da Romanelli».

 Si sente in colpa ?

«Sì, perchè se forse l'avessi portato con me oggi sarebbe ancora qui. Sono più di 20 anni che Sergio, il figlio di Romanelli, ci disse che suo padre lo aveva portato a casa e che lui aveva giocato con mio fratello fino a quando due persone non vennero a prenderlo con una macchina. Ripeto, non ci è stata data una mano».

Ritenete che Mauro sia ancora vivo ?

«Si, è vivo».

Sapete dove si trova ?

«So dove si trova, come si chiama e chi è adesso».

Ne siete certi ?

«Non del tutto ancora».

Ha già parlato con questa persona ?

«Ho parlato con lui, gli ho detto perchè volevo vederlo. Mi ha invitato più volte, ci sono andato ma non siamo riusciti a vederci. O meglio non si è mai presentato. Vedremo nelle prossime settimane. Ma non posso rivelare altro».

Si ricordava di voi ?

«Questo non lo so».

 E' stato rapito per quale scopo, siete riusciti a saperlo ?

«Ancora no ma speriamo di saperlo presto».

Voleva ringraziare il vostro avvocato Antonio La Scala, vero ?

«Grazie è dire poco. Gli siamo riconoscenti oltre l'immaginabile. Dopo 43 anni di sofferenza e attesa si è aperta una porta con uno spiraglio di luce. Adesso vogliamo la verità».

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