Materiali scaduti nei reparti del Fazzi: due indagati

Materiali scaduti nei reparti del Fazzi: due indagati
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Mercoledì 20 Febbraio 2019, 19:53

Ci sono due indagati nell'inchiesta della Procura di Lecce uscita allo scoperto per le perquisizioni ed i sequestri di giovedì della scorsa settimana nell'ospedale Vito Fazzi di Lecce. Si tratta di quelle stesse due persone segnalate dai carabinieri del Nas per l'ipotesi di reato di somministrazione di medicinali guasti ed imperfetti.
Che ci fossero i presupposti per l'iscrizione sul registro degli indagati, lo ha stabilito il magistrato titolare dell'inchiesta, Maria Vallefuoco, dopo avere valutato l'informativa del Nas sul materiale sequestrato, centinaia di farmaci e di dispositivi medici scaduti, taluni riportanti la data di scadenza a penna e superata pure questa, ed anche i verbali di sommarie informazioni dei quattro medici e dei due infermieri sentiti nella giornata di venerdì: il direttore della Neurologia, Fernando Lupo; il direttore della farmacia Letizia Fulceri; il coordinatore infermieristico di Emodinamica, Luigi Cavallo; il primario del reparto di Emodinamica Giuseppe Colonna; ed anche il primario di Anestesia e Rianimazione, Giuseppe Pulito e la sua caposala.
Da una prima analisi è emersa la necessità di stabilire se i due indagati siano stati responsabili della situazione trovata dai carabinieri specializzati nella tutela della salute del cittadino: nella sala di angiografia al primo piano del reparto di cardiologia Interventistica ed Emodinamica sono stati sequestrati farmaci e dispositivi medici scaduti, custoditi insieme a quelli in corso di validità. Fra il materiale sequestrato penalmente, specialità medicinali e siringhe pronte all'uso e contenenti farmaci con indicazione a penna della data di scadenza ormai superata.
Inoltre nella stessa sala sono stati effettuati sequestri amministrativi di centinaia di dispositivi medici scaduti. Ossia, set di infusione, introduttori di filo guida, sonde, kit multiuso, provette sterili eccetera.
Infine altri dispositivi medici scaduti sono stati individuati nella sala di angiografia del reparto di Neuroradiologia.
Obiettivo dell'inchiesta è dare una risposta al perché ci fosse quel materiale scaduto, tenuto insieme a quello in corso di validità. Quale la necessità? Si è trattato solo di incuria? L'utilizzo sarebbe stato comunque precluso da un attento controllo alle date? A quelle stampate ed alle altre riportate a penna? Perché non ha funzionato la procedura di controllo sulle scadenze? E per quale ragione farmaci e dispositivi medici non hanno preso le strade dello smaltimento? Che interesse c'era a tenerli lì in ospedale con il rischio che un uso poco accorto avrebbe potuto fare temere per la salute del paziente?
Gli inquirenti stanno cercando la chiave di volta. Convinti che ci sia.
E.M.
 

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