Inchiesta Re Artù su sanità e assunzioni: Romano lascia i domiciliari dopo cinque mesi

Inchiesta Re Artù su sanità e assunzioni: Romano lascia i domiciliari dopo cinque mesi
di Roberta GRASSI
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Lunedì 5 Dicembre 2022, 22:24 - Ultimo aggiornamento: 18 Febbraio, 03:37

Ha ottenuto la revoca degli arresti domiciliari Massimiliano Romano uno degli imputati a seguito dell’inchiesta su favori assunzioni e sanità in cui lo scorso luglio è stato arrestato l’ex senatore e assessore regionale Totò Ruggeri.
Romano, difeso dagli avvocati Francesca Conte e Dario Paiano, è sottoposto ora all’obbligo di dimora nel comune di Matino. A concedergli l’attenuazione della misura cautelare, è stato il gup Sergio tosi dinanzi al quale tutti gli imputati compariranno il prossimo 19 dicembre per l’udienza preliminare. Il pm titolare del fascicolo, Alessandro Prontera, aveva fornito parere contrario.
Dopo la chiusura dell’inchiesta, aveva deciso di fornire la propria versione dei fatti respingendo tutte le accuse riguardo all’unica contestazione che gli viene mossa. Quella cioè, da ex vicepresidente della Provincia, di aver partecipato a un accordo corruttivo (si parla di corruzione per l’esercizio della funzione) per il rilascio di un’autorizzazione a un impianto di trattamento dei rifiuti in cambio dell’assunzione di una persona presso una società privata di Galatina. Avrebbe agito in concorso con il padre Mario Romano, ex consigliere regionale, e con Fabio Marra, amministratore della società. Ha negato ogni forma di coinvolgimento, dichiarandosi del tutto estraneo alle vicende che gli vengono attribuite. Fatti che la procura fa risalire a una data anteriore e prossima al 26 febbraio 2021. Massimiliano Carmelo Romano si trovava agli arresti domiciliari dallo scorso 7 luglio, data del “blitz”. 
In relazione all’inchiesta, la richiesta di rinvio a giudizio è arrivata a novembre per l’ex assessore e consigliere regionale Totò Ruggeri (ai domiciliari), e per altre 22 persone. A formularla è stato il pm Alessandro Prontera, titolare del fascicolo nell’ambito del quale il 7 luglio è stata eseguita una misura cautelare a carico di 20 persone. In tutto, come si diceva, gli imputati sono 23. È stata stralciata solo una posizione, per via di una richiesta di patteggiamento.

Dinanzi al gup il 19 dicembre

Gli imputati compariranno dinanzi al gup Sergio Tosi il 19 dicembre prossimo.

Oltre a Ruggeri si tratta dell’ormai ex dg della Asl, Rodolfo Rollo. Poi suor Margherita Bramato. Quindi Ermenegildo Antonio Renna, Luigi Marzano, Vito Caputo, Silvia Palumbo, Antonio Michele Adamo, Elio Vito Quarta, Giantommaso Zacheo, Giuliana Lecci, l’ex sindaco di Otranto, Pierpaolo Cariddi, Emanuele Maria Maggiulli, il sindaco di Scorrano Mario Pendinelli, Roberto Aloisio, l’ex consigliere regionale Mario Romano, Carmelo Massimiliano Romano, Antonio Greco, Graziano Musio, Luigi Antonio Tolento, Antonio Specchia, Fabio Marra, Paolo Vantaggiato. Le indagini sono state condotte dai finanzieri di Otranto. Le accuse genericamente riassunte raccontano di un giro di corruzione per ottenere assunzioni nella sanità, nelle aziende private, nell’Arneo ed anche per favorire l’accreditamento di società nel sistema sanitario. Ci sono ipotesi di corruzione elettorale. E poi anche altre questioni, come i presunti favori per l’assunzione del figlio del direttore generale della Asl, Rodolfo Rollo, dimessosi dopo la notifica dell’avviso di garanzia e ora destinatario di una misura interdittiva della sospensione dall’incarico di direttore di distretto per un anno, misura che è stata impugnata al Riesame, dove l’udienza è fissata il 25 novembre prossimo.

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