«La mascherina? Non è una pigna nel ...»: bufera sulla campagna del Comune. Arcigay: «Il sindaco allarghi gli orizzonti». E lui replica citando il Vangelo

«La mascherina? Non è una pigna nel ...»: bufera sulla campagna del Comune. Arcigay: «Il sindaco allarghi gli orizzonti». E lui replica citando il Vangelo
3 Minuti di Lettura
Domenica 29 Novembre 2020, 12:08 - Ultimo aggiornamento: 30 Novembre, 14:53

«Chi ama protegge. Proteggere è la più bella voce del verbo amare»: una citazione di Bruno Ferrero lancia la campagna di sensibilizzazione all'uso della mascherina del comune di Martano, nel Salento. Con una adunata generale, rivolta a tutti i cittadini, perché ciascuno faccia la sua parte nel diffondere “il verbo” e migliorare l'uso di questo indispensabile strumento di protezione dal contagio da Covid-19. La campagna è stata lanciato sui social il 22 novembre scorso e nei giorni successivi si è sviluppata a puntate, con la condivisione di pannelli informativi sempre su Facebook e sulle principali piattaforme social.

Non tutte le slide, però, sono piaciute ai cittadini e agli internauti. In particolare, in uno dei messaggi - tratto da un commento in rete di “Attacchidipane” - c'è un passaggio finito nell'occhio del ciclone: «Capirei se ci chiedessero di mettere una pigna in...., ma è semplicemente una mascherina davanti a naso e bocca». Segue fiume di critiche e polemica: «Non può essere vero» scrive qualcuno; «Una frase del genere è volgare anche pronunciata in un bar. Figuriamoci nell'ambito di una comunicazione istituzionale» fa eco un altro lettore. Ma c'è anche chi ha apprezzato i toni forti scelti dall'Amministrazione di Martano, ritenendola «efficace». «Non so - scrive un cittadino - se sia più ridicolo o triste vedervi indignati per la pigna e non per la non responsabilità di chi va in giro senza mascherina,mettendo a rischio l'incolumità di molti».

Insomma, il “purché se ne parli” di Wilde, è stato centrato in pieno, con la speranza che la campagna dia i risultati sperati, nell'interesse non solo di Martano, ma di tutta la comunità salentina. 

Nel pomeriggio l'intervento via facebook di Arcigay Salento: "Siamo costretti ad evidenziare l'inopportunità di una comunicazione istituzionale che sottende una denigrazione di chi pratica il sesso anale, capiamo che una pigna nel culo non è propriamente comoda, ma invitiamo il Sindaco ad allargare i suoi orizzonti così da capire che magari ha sbagliato paragone! [😁] Ci aspettiamo delle scuse ufficiali e magari una maggiore attenzione verso tutt*". Un intervento che di sicuro allarga il fronte della polemica.

Il sindaco Fabio Tarantino, intanto, per tutta risposta, su Facebook cita il Vangelo di Matteo, con una nemmeno tanto velata critica a chi, a suo avviso, si sarebbe macchiato di ipocrisia. 

A sostenere il comune, anche la giornalista Selvaggia Lucarelli che, in un post, giudica la campagna «efficace», manifestando stupore per le dichiarazioni di Arcigay Salento: «E' uno scherzo? - chiede - Il sesso anale non è una prerogativa gay».

© RIPRODUZIONE RISERVATA