Mancano le autorizzazioni: i vigili di Surbo sequestrano il circo Amedeo Orfei. La richiesta di Oipa: fondi solo ai circhi senza animali

Mancano le autorizzazioni: i vigili di Surbo sequestrano il circo Amedeo Orfei. La richiesta di Oipa: fondi solo ai circhi senza animali
di Roberta GRASSI
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Mercoledì 4 Gennaio 2023, 11:03 - Ultimo aggiornamento: 20:19

Per irregolarità di tipo amministrativo i vigili urbani di Surbo hanno sottoposto a sequestro d’iniziativa il circo Amedeo Orfei di stanza nel parcheggio del centro commerciale, a Surbo.

Si tratta della struttura in cui è avvenuta l’aggressione di una tigre al suo domatore, ma l’incidente non ha nulla a che vedere con il provvedimento di sequestro. Unico indagato Lino Orfei, difeso dall’avvocato Riccardo Giannuzzi. Contestata l’assenza dell’ autorizzazione del Suap per i pubblici spettacoli. Il sequestro dovrà essere convalidato entro 48 ore dal pm di turno Alberto Santacatterina, qualora ne dovesse ravvisare gli estremi.

La richiesta di Oipa

«Chiediamo al ministero della Cultura di sostenere con denaro pubblico, e dunque proveniente anche dai contribuenti, i soli circhi senza animali in quanto rispettosi del nuovo articolo 9 della Costituzione che tutela anche gli animali». È la richiesta di Oipa, Organizzazione internazionale protezione animali, dopo l'aggressione subita da Ivan Orfei, il domatore 31enne azzannato e ferito da una tigre durante un'esibizione a Surbo (Lecce) nello stesso circo che ieri sera è stato sequestrato dalla polizia locale per assenza di autorizzazioni.

«Ci chiediamo - prosegue il presidente dell'Oipa Massimo Comparotto - per quanto tempo ancora la direzione generale dello Spettacolo del ministero della Cultura continuerà a versare denaro pubblico ai circhi con gli animali». «Il circo Amedeo Orfei ha ricevuto contributi pubblici del Fondo unico per lo spettacolo.

Chiediamo che queste somme - conclude Comparotto - siano stanziate per i circhi che mostrano i talenti umani e non le penose costrizioni di esseri senzienti costretti dall'uomo a dare spettacolo a forza di pesanti addestramenti e una vita di cattività dietro le sbarre, con spazi a disposizione esigui e perennemente sotto stress».

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