I Comuni non pagano, chiude battenti il Giudice di Pace

I Comuni non pagano, chiude battenti il Giudice di Pace
di Maurizio TARANTINO
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Mercoledì 19 Aprile 2017, 05:40 - Ultimo aggiornamento: 12:09
La sede del giudice di pace di Maglie ha i giorni contati. Nel corso degli ultimi mesi le defezioni dei Comuni aderenti alla convenzione stipulata a fine 2014 dal sindaco Antonio Fitto e dal collega idruntino, Luciano Cariddi, è venuta meno per motivi economici e dal 2018 l’ufficio non ci sarà più.
La spesa per mantenere aperto l’ufficio, che raggiunge i 155mila euro l’anno, si sarebbe dovuta ripartire tra i 14 Comuni che originariamente avevano aderito all’intesa. Una scelta pragmatica, per evitare al territorio di essere privato di un altro presidio in nome della spending review, senza obbligare gli utenti a far riferimento alla sede di Lecce, ma che non ha resistito al passare del tempo e alle esigenze di bilancio delle amministrazioni. All’epoca, l’accorpamento tra gli uffici di Maglie e Otranto ebbe l’effetto di raggiungere l’obiettivo del congruo numero di cittadini-utenti finalizzato a migliorare le performance del locale ufficio del Giudice di Pace ottenendo in questo modo il via libera dal ministero. A convincere, anche la possibilità di risparmiare sugli affitti dei locali, utilizzando quelli di via Scorrano di proprietà comunale. Adesso invece il dietrofront, non arrivato di certo come un fulmine a ciel sereno, ma condizionato da fattori di bilancio che hanno spinto i sindaci subentranti a decidere per la rescissione. Da diversi anni, infatti, le amministrazioni avevano iniziato a restare indietro con i pagamenti, sollecitati a più riprese dagli uffici magliesi. Il primo Comune a rinunciare alla convenzione era stato Botrugno, non più interessato a proseguire. Nei mesi scorsi la doccia fredda: a deliberare la fine del rapporto anche Cannole, Giurdignano, Minervino, Otranto e Poggiardo.
 
Una reazione a catena che ha condizionato anche i Comuni restanti - Uggiano la Chiesa, Nociglia, Ortelle, Sanarica, San Cassiano, Scorrano e Surano - i quali hanno valutato negativamente il lievitare dei costi della partecipazione. Situazione delicata per San Cassiano e Nociglia che garantiscono anche il personale per lo svolgimento delle funzioni e che ora dovranno riconvertire le unità assegnate.
Così, dal prossimo anno, Maglie sancirà la fine della partnership, e la sede magliese del Giudice di Pace cesserà di esistere. «Siamo ad un punto finale - spiega il sindaco Ernesto Toma -: c’è stato un progressivo allontanamento rispetto alle istanze iniziali che avevano portato ad una mobilitazione per far sì che l’Ufficio del Giudice di Pace restasse in piedi. Poi, i Comuni, anche a causa del disinteresse del Ministero, hanno capito che era una battaglia troppo difficile da sostenere. Per quanto ci riguarda abbiamo già informato gli enti preposti». Toma in passato aveva anche stigmatizzato i mancati pagamenti delle quote, ripartite in base al numero di abitanti. Per il 2016 Cannole dovrà versare 4.821 euro, Giurdignano 5.592 euro, Maglie 40.693 euro, Minervino 10.349 euro, Nociglia 6.548 euro, Ortelle 6.630 euro, Otranto 16.291 euro, Poggiardo 17.187 euro, Sanarica 4.194 euro, San Cassiano 5.754 euro, Scorrano 19.805 euro, Surano 4.668 euro e Uggiano la Chiesa 12.510 euro. San Cassiano e Nociglia dovranno avere un ristoro complessivo di circa 62mila euro per il personale impiegato.
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