Omicidio Capocelli, la Cassazione conferma la condanna al reo confesso: sconterà 19 anni

Omicidio Capocelli, la Cassazione conferma la condanna al reo confesso: sconterà 19 anni
di Pierangelo TEMPESTA
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Sabato 22 Aprile 2023, 09:41 - Ultimo aggiornamento: 13:51

Diventa definitiva la condanna a 19 anni e quattro mesi di reclusione per Simone Paiano, il 28enne di Maglie autore reo confesso dell’omicidio del 25enne Mattia Capocelli, avvenuto nella notte fra il 24 ed il 25 aprile del 2019 a Maglie. Il processo è stato discusso ieri dinanzi alla Corte di Cassazione e i giudici hanno rigettato il ricorso, confermando così la condanna inflitta al giovane dalla Corte d'Appello di Lecce.

L'omicidio nel 2019 a Maglie

L’omicidio - Capocelli fu ucciso con un colpo di pistola in via Don Luigi Sturzo, vicino ad un furgone fast food - mise in luce un gruppo criminale facente riferimento al clan del boss di Scorrano Giuseppe Amato detto “Padreterno”, che avrebbe voluto prendere il monopolio dello spaccio in una piazza ambita come quella di Maglie.

Proprio in quel contesto venne collocata l'uccisione del 25enne. La Cassazione ha così confermato la sentenza della Corte d'Assise d'Appello di Lecce (presidente Vincenzo Scardia) dell'aprile dello scorso anno, che a sua volta aveva ratificato quella del 9 giugno 2020 del giudice per l’udienza preliminare del Tribunale di Lecce, Marcello Rizzo, il quale condannò Paiano a 16 anni, cinque mesi e dieci giorni per l’omicidio, nonché a due anni, dieci mesi e venti giorni per il possesso dell’arma (pene inflitte con la riduzione di un terzo, così come previsto dal rito abbreviato). In primo grado, il giudice accolse e corresse al rialzo la richiesta del pubblico ministero della Procura di Lecce, Maria Consolata Moschettini, titolare dell’inchiesta condotta con i carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia di Maglie.

Paiano dovrà anche risarcire le persone offese (genitori, fratello e nipote, rappresentati come parte civile dagli avvocati Arcangelo e Alberto Corvaglia) con un maxirisarcimento da 300mila euro a testa per la madre e il padre della vittima e da 150mila per il fratello. Inoltre, al 28enne è stata comminata un'ammenda di 60 euro per l'esplosione in luogo pubblico.

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