Furti e rapine a raffica nel Nord Salento durante il lockdown: assolto un 38enne

Furti e rapine a raffica nel Nord Salento durante il lockdown: assolto un 38enne
3 Minuti di Lettura
Martedì 7 Marzo 2023, 21:31

Non fu il 38enne di Magliano, Francesco Carrozzo, il responsabile di furti e rapine, ricettazione di autovettura e resistenza a pubblico ufficiale messe a segno tra i comuni di Guagnano, Carmiano, Arnesano e Monteroni, durante il periodo di lockdown del 2020. L’uomo finì sul banco degli imputati a seguito dell’inchiesta “Robberriers down”, dall’inglese “rapine perpetrate”, portata avanti dai carabinieri del comando provinciale di Lecce, coadiuvati dai colleghi della task force specializzata nel contrasto ai reati contro il patrimonio, e dai militari delle stazioni di Carmiano e Monteroni, a seguito dei fatti registrati tra febbraio e aprile di tre anni fa.

L'assoluzione

A decidere per l’assoluzione con formula dubitativa di Carrozzo, è stato a chiusura del processo celebrato con rito abbreviato, il giudice Angelo Zizzari, che ha accolto le argomentazioni difensive dell’avvocato Cosimo D’Agostino.


Il 38enne di Magliano, frazione di Carmiano, fu arrestato il 23 novembre del 2020 dai carabinieri, insieme ad altri due uomini (Matteo Vadacca e Gianfranco Petrelli) con cui, secondo l’accusa, avrebbe agito nel compiere alcune delle azioni incriminate: la rapina nella tabaccheria “Dante regali e tabacchi” e nel forno “La Puccia” ad Arnesano e nel forno “Centonze” a Magliano.


Ad indirizzare verso l’assoluzione la decisione del gip, l’analisi sulle movenze di Carrozzo che in alcuni rilievi dei militari fu descritto con andatura prona, non confermata invece dalla successiva perizia di parte che ha tenuto conto anche di alcuni filmati e fotogrammi catturati nel periodo di indagine.

Di fatto, i rilievi difensivi, sostenuti da una consulenza tecnica sui video che immortalarono gli artefici di furti e rapine nelle attività commerciali, avrebbero completamente smontato il quadro accusatorio. In particolare, “con tutte le riserve esplicitate in fase valutativa”, le conclusione della perizia hanno evidenziato che “non è possibile alcun giudizio fra le immagini del soggetto ripreso e quelle dell’indagato”, “non è possibile estrapolare caratteristiche somatiche e fisiognomiche del soggetto”, “la deambulazione del soggetto inquadrato nei video non appare patologica rientrando nei limiti della norma al pari di quella di Carrozzo”, dunque “tali elementi, con tutte le riserve del caso, non trovano corrispondenza con le caratteristiche morfologiche di Carrozzo evidenziate in corso di visita medico-legale”. Sulla base della perizia, sostenuta in udienza dall’avvocato D’Agostino, il gip Zizzari ha quindi sancito nel verdetto che il responsabile dei fatti non fosse Francesco Carrozzo.


Matteo Vadacca, 35enne di Carmiano, ha invece patteggiato 3 anni e 6 mesi di reclusione (giudice Sergio Tosi), mentre Gianfranco Petrelli, 50enne di Salice Salentino, è stato assolto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA