Lupi nel Salento, 50 avvistamenti in poche settimane. L'allarme: «Per sfamarsi possono sbranare cani e pecore»

Lupi nel Salento, 50 avvistamenti in poche settimane. L'allarme: «Per sfamarsi possono sbranare cani e pecore»
di Pierangelo TEMPESTA
4 Minuti di Lettura
Domenica 21 Agosto 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16:33

Lupi che si avvicinano alle abitazioni private e aggrediscono animali domestici. Cuccioli di lupo che vengono investiti, altri che vagano nelle campagne alla ricerca di cibo.  Aumentano gli avvistamenti nel Salento e con essi, nelle ultime settimane, la preoccupazione di chi vive in aree isolate. Alcuni giorni fa un lupo è stato avvistato in un terreno tra Frigole e Borgo Piave, nel territorio di Lecce. Un cacciatore lo ha notato da lontano ed è riuscito ad immortalarlo in una foto. Nelle stesse ore un lupo è stato investito sulla Scorrano-Supersano e poi, stando ai rilievi eseguiti, divorato da un suo simile. 

Gli avvistamenti 

Ed è sempre di qualche giorno fa, invece, l’incursione di un lupo nel recinto di un’abitazione di campagna tra Scorrano e Supersano, in località Masseria Pecorara. L’esemplare ha azzannato e portato via un chihuahua sotto gli occhi degli increduli proprietari, che stavano tranquillamente cenando insieme ai loro figli. «È stata una scena che avremo sempre dinanzi agli occhi», racconta il proprietario dell’abitazione. «Il lupo è arrivato a 7-8 metri da noi, mia moglie lo ha visto molto bene, mentre io ero di schiena e sono riuscito a intravedere solo la sagoma in fuga. Era alto 70-80 centimetri, aveva le orecchie a punta e la coda corta. Era sicuramente un lupo. Ci siamo accorti della sua presenza perché i cani hanno iniziato ad abbaiare.

Ha azzannato il nostro piccolo chihuahua e lo ha portato via. Non abbiamo trovato nessun resto. È stato un attacco predatorio, come altri ce ne sono stati in quest’area. Un pastore della zona, negli ultimi 6 anni, ha subìto danni per oltre 20mila euro». Qualche giorno prima, un cane da caccia è stato ritrovato sbranato a Cerfignano, frazione di Santa Cesarea Terme. Altre segnalazioni sono arrivate da Maglie, Scorrano, Melendugno, Collemeto di Galatina, Squinzano e Nardò. 

L'allarme dei cacciatori: «Per fame sbranano cani e bestiame»

L’allarme viene lanciato dal presidente provinciale della Fidc Lecce, l’avvocato Giovanni Ciccarese, e da Giuseppe Del Cuore, dirigente del Nucleo tutela ambientale e protezione civile di Ecofedercaccia Lecce. «Da qualche anno - afferma Ciccarese - si parla di lupi nel Salento. Dapprima gli avvistamenti sono stati salutati con favore, vedendo nella presenza del lupo il ritorno di una specie antica, ormai scomparsa da decenni. Ora la loro presenza sta diventando ingombrante e addirittura si contano diverse incursioni a danno di allevamenti di bestiame ed ultimamente di privati. Ormai - aggiunge - hanno superato il centinaio gli ovini e caprini assaliti e dilaniati dal nobile canide, sempre più affamato e sempre più pericoloso, posto che l’ambiente che lo ospita è radicalmente diverso da quello di 70-80 anni fa. Sono scomparse le foreste e quasi del tutto la macchia mediterranea. Non incontrano più la selvaggina autoctona e sono costretti a rimediare il pasto a spese degli allevatori. Negli ultimi giorni, poi, gli assalti hanno riguardato due cani di privati e quindi la situazione, a nostro parere, sta sfuggendo di mano». Federcaccia provinciale, prosegue Ciccarese, tramite i suoi gruppi di volontari di Ekofedercaccia, capeggiati da Giuseppe del Cuore, «ha più volte segnalato il problema, anche con diversi post sul web che hanno incontrato, purtroppo, gli insulti degli animalisti». È giunto il momento, chiude, «di dare il giusto risalto a questo nuovo problema ambientale, che si aggiunge a quello dei cinghiali e della Xylella, richiedendo il pronto intervento delle autorità competenti, le quali, fatta eccezione per il presidente della Provincia Stefano Minerva, hanno prestato sino ad oggi scarsa attenzione». Alle parole di Ciccarese si aggiungono quelle di Giuseppe Del Cuore: «La situazione è fuori controllo. Da un monitoraggio fatto si contano circa 50 esemplari che, non essendo questo il loro habitat naturale, mettono in atto attacchi di predazione nei pochi allevamenti zootecnici presenti nella zona». Vittime sono soprattutto gli ovini: «Per esempio, a masseria La Greca di San Cataldo in due anni sono stati predati 44 capi di ovini, a masseria Marciante di San Cataldo 31 capi, a masseria Napoletano di Squinzano 20 capi. Gli ultimi attacchi, molto più gravi, sono avvenuti tra Maglie e Scorrano e a Cerfignano».
[RIPRODUZ-RIS]© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA