Guerra ai tuffi pericolosi dal Ciolo: litoranea verso la chiusura e barriere più alte

Guerra ai tuffi pericolosi dal Ciolo: litoranea verso la chiusura e barriere più alte
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Martedì 8 Settembre 2020, 09:36 - Ultimo aggiornamento: 16 Febbraio, 23:05


Niente più tuffi dall'altezza vertiginosa di 30 metri. E addio alle file di bagnanti, pronti a rischiare la vita pur di sfidarsi in una assurda prova di coraggio. La litoranea per il ponte Ciolo presto sarà chiusa al traffico. Con assoluta certezza nelle prossime settimane. Con buona probabilità, già nei prossimi giorni se la Provincia di Lecce deciderà di accelerare. E disporre il divieto di circolazione temporanea su entrambi i lati della carreggiata della strada provinciale 358 che collega Santa Maria di Leuca a Gagliano del Capo. Si saprà di più nelle prossime ore.

Ciò che è certo, al momento, è che lungo quel tratto di litoranea che fa da trampolino di lancio a decine di temerari bagnanti che ogni giorno lo utilizzano per tuffarsi nelle acque cristalline del mare di Leuca dall'altezza proibitiva di 30 metri sono già previsti da tempo una serie di interventi di manutenzione straordinaria. «Lavori già cantierizzati che comporteranno inevitabilmente la chiusura della litoranea al traffico» ha fatto sapere nelle scorse ore il capo di gabinetto dell'ente di Palazzo dei Celestini Andrea Romano. Ma non è escluso che, dopo la serie di incidenti verificatisi dall'inizio dell'estate e all'indomani del grave incidente che ha coinvolto una turista belga di 26 anni finita in ospedale in rianimazione e operata d'urgenza alla colonna vertebrale proprio dopo un tuffo dal ponte del Ciolo, l'amministrazione provinciale guidata dal presidente Stefano Minerva non decida di prevedere ulteriori interventi che puntino a impedire ai bagnanti la possibilità di scavalcare il guard rail sulla provinciale e lanciarsi nel vuoto. «I dettagli al momento sono al vaglio dell'ufficio tecnico - ha spiegato Romano - Anche se l'installazione di eventuali barriere di protezione potrebbero non bastare».

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Del resto, quella dei tuffi vietati dal ponte del Ciolo è una questione sulla quale anche l'amministrazione di Gagliano del Capo si dice impossibilitata a intervenire. «I segnali di divieto - aveva detto nei giorni scorsi il comandante della Polizia Locale, Anna Grazia Bello - vengono installati più volte durante la stagione estiva, ma puntualmente vengono rimossi dopo qualche ora o qualche giorno. Anche la segnaletica della Provincia di chiusura della litoranea è stata imbrattata già dalla rotatoria di Leuca». E anche il divieto di balneazione imposto dalla Capitaneria di Porto nella zona non sembra aver avuto l'efficacia sperata «È dal 2014 che c'è un'ordinanza di divieto di balneazione da parte della Capitaneria di Porto - ha ricordato il capo dei vigili -. Non ce la facciamo più a gestire quotidianamente questa situazione, siamo in poche forze e non è sempre possibile garantire i controlli».

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Ora, però, a dare man forte alla polizia municipale potrebbe intervenire la Provincia con interventi infrastrutturali ad hoc. A partire dalla prevsione di barriere anti-tuffo, appunto. Si vedrà.
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