Lidl, una maxi sanzione per evitare la chiusura: vertice in Comune

Lidl, una maxi sanzione per evitare la chiusura: vertice in Comune
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Giovedì 3 Ottobre 2019, 07:56 - Ultimo aggiornamento: 12:46

Caso Lidl, il Comune di Lecce alla ricerca di un'ancora di salvataggio per il grande discount che si trova su viale della Libertà e che, essendo senza autorizzazioni, a breve (una volta esaurite le scorte) dovrebbe chiudere così come intimato da Palazzo Carafa con un'ordinanza dello scorso 23 luglio.

Una soluzione alla complessa vicenda - che mette in gioco, oltre a 170 posti di lavoro, interessi economici di grande portata - potrebbe però arrivare (attraverso una sanzione pecuniaria all'azienda) dall'articolo 38 del Decreto del presidente della Repubblica 380/2001 (Interventi eseguiti in base a permesso annullato). L'articolo così recita: In caso di annullamento del permesso di costruire, qualora non sia possibile, in base a motivata valutazione, la rimozione dei vizi delle procedure amministrative o la restituzione in pristino, il dirigente o il responsabile del competente ufficio comunale applica una sanzione pecuniaria pari al valore venale delle opere o loro parti abusivamente eseguite, valutato dall'agenzia del territorio, anche sulla base di accordi stipulati tra quest'ultima e l'amministrazione comunale. L'integrale corresponsione della sanzione pecuniaria irrogata produce i medesimi effetti del permesso di costruire in sanatoria di cui all'articolo 36».
Se questa strada sia percorribile lo si cercherà di capire già nella giornata di oggi, durante la commissione urbanistica, presieduta da Paola Povero, alla presenza dell'assessore all'Urbanistica Rita Miglietta.

Il Comune contro il mega discount: «E' senza licenza, smaltisca le scorte e chiuda»

Ma c'è un altro aspetto, e non di secondaria importanza, su cui l'amministrazione comunale guidata dal sindaco Carlo Salvemini vuole fare luce. Capire se ci sono stati altri casi in passato in cui il Comune ha rilasciato autorizzazioni in contrasto (così come ha sentenziato il Tar per la Lidl) con le destinazioni d'uso previste dal vecchio Piano regolatore. Perché - nella sostanza - questo è accaduto (nel 2014) nel caso del mega discount da parte dell'allora governo Perrone bis. Nello specifico, sotto la lente d'ingrandimento della nuova amministrazione è finita una determina dell'allora dirigente del settore Urbanistica Luigi Maniglio che attesta che la realizzazione di una piastra commerciale sul terreno ubicato in Lecce, sul viale della Libertà, in zona tipizzata F12 (attrezzature civili di interesse comune, ndr), è compatibile con gli strumenti urbanistici vigenti, secondo quanto espressamente previsto dalle vigenti Nta, articolo 90 relativo alle zone F12, e per quanto riguarda la zona F14 verde attrezzato e normata dalle vigenti Nta, articolo 92.

Il parere era stato rilasciato da Maniglio il 21 novembre del 2014, facendo seguito ad una richiesta che era stata avanzata qualche giorno prima da un imprenditore che intendeva appunto acquistare quei terreni su viale della Libertà (che il Comune aveva messo all'asta il 31 ottobre del 2014) per realizzare un'attività commerciale. Per cui l'imprenditore aveva chiesto all'ufficio (prima di acquistare i terreni) un attestato di compatibilità urbanistica dell'intervento proposto che prevede la realizzazione di una piastra commerciale all'interno del lotto n°30 sito su viale della Libertà, con un'estensione complessiva pari a 13.480 metri quadrati a destinazione urbanistica: F12 attrezzature civili di interesse comune per complessivi 10.513 mq; F14 verde attrezzato per complessivi 2.967 mq.

«Adesso vogliamo sapere - dice Antonio Rotundo, capogruppo del Pd - se quel parere di Maniglio è stato applicato altre volte in occasione di apertura di strutture commerciali».
Intanto per la giornata di oggi è prevista anche l'udienza di merito per l'annullamento davanti al Consiglio di Stato dell'ordinanza del Comune, impugnata da Lidl.

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