Xylella, il ministro Lezzi in prefettura: confermato lo stanziamento dei 300 milioni, ma per sbloccare i fondi serve la firma di Centinaio

Xylella, il ministro Lezzi in prefettura: confermato lo stanziamento dei 300 milioni, ma per sbloccare i fondi serve la firma di Centinaio
di Maria Claudia MINERVA
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Venerdì 9 Agosto 2019, 13:29 - Ultimo aggiornamento: 13:56

La profonda crisi di governo complica il via libera al riparto dei 300 milioni di euro già stanziati dal ministro per il Sud Barbara Lezzi per il rilancio dell'olivicoltura dopo il disastro provocato dalla xylella fastidiosa. Stamattina in prefettura, al tavolo convocato da Lezzi con le associazioni agricole, la Regione e i sindaci dei comuni della provincia di Lecce, il ministro venuto per un confronto sulla ripartizione delle somme, ha detto chiaramente che ora tutto dipende dal ministro delle Politiche agricole, Gianmarco Centinaio.

Questione di firme: tre sono quelle che mancano per sbloccare definitivamente i 300 milioni destinati alle misure di contenimento e contrasto della batteriosi, ma anche al rilancio del settore olivicolo, incardinati al decreto emergenze. I decreti attuativi devono, infatti, essere firmati da tre ministri, vale a dire Gian Marco Centinaio, Luigi Di Maio e Barbara Lezzi. Ma, come ha fatto sapere quest’ultima “Io e di Maio siamo pronti, ora tutto dipende dal ministro Centinaio”. “Quello che possiamo fare – ha aggiunto – è di impegnarci ancora di più proprio perché dobbiamo dare corpo a questo piano e, quindi, al decreto attuativo, in quanto nel decreto emergenze le risorse – i 300 milioni – sono già state stanziate per l'attuazione di questo nuovo piano. Ecco perché noi avevamo già previsto questo incontro in modo tale da avere pronti tutti gli adempimenti per il primo gennaio 2020. Ci sono i soldi e gli olivicoltori devono essere messi nelle condizioni di essere spesi nella maniera più semplice possibile” Detto questo – ha proseguito il ministro - vi dico anche che, a seconda di come andrà adesso l'interlocuzione con il presidente Mattarella, vedremo se sarà confermato questo governo per gli affari correnti o un altro, intanto noi cercheremo di lasciare il decreto quasi pronto se sarà a noi la responsabilità di arrivare fino alle elezioni, sia io che il ministro Di Maio, che siamo ministri concertanti di questo decreto, lo firmeremo immediatamente, vedremo se anche Centinaio farà la stessa cosa. Dopo di che, viste le emergenze e le urgenze che riguardano non solo i coltivatori e gli agricoltori ma anche i frantoi, siccome con il disegno dell'assestamento di bilancio sono state attribuite al Fondo Sviluppo e coesione (quello da cui sono stati finanziati i 300 milioni, ndr), nuove risorse potremmo pensare di rimodulare questa spesa a vantaggio del 2019. In ogni caso, anche se ci sarà un altro governo che porti il paese alle elezioni, noi lasceremo questo intendimento che viene da un'emergenza annosa, per cui mi auguro che un governo che non ha colori politici non faccia altro che seguire quello che è già stato deliberato in parlamento, per cui credo non ci saranno problemi”.

L'incontro avvenuto a porte chiuse – presenti, oltre il ministro, il sottosegretario all'Agricoltura, Alessandra Pesce, il governatore pugliese Michele Emiliano, il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva, e diverse associazioni – è stato criticato da alcune associazioni ambientaliste rimaste fuori dalla Prefettura.

Critico anche il presidente del gruppo regionale di Direzione Italia, Ignazio Zullo, che ha sottolineato: Sabato scorso con il vice premier Di Maio incontro a porte chiuse, oggi viene il ministro Lezzi a Lecce e sempre incontro chiuso. Ma la tanto sbandierata trasparenza che fine ha fatto? E il mitico streaming che costringeva tutti i partiti a doversi confrontare con loro sotto le telecamere e sui loro blog perché è stato messo in disuso? Che brutta e infelice fine ha fatto il Movimento Cinque Stelle”.
Il governatore Emiliano, al termine dell'incontro, ha detto: «Dobbiamo far diventare questa storia, e lo dico con prudenza, un motivo per uscire da una condizione economica drammatica: questo richiede un immediato intervento e procedure snelle. La Regione Puglia ha fatto uno sforzo enorme per coprere tutte le domande arrivate. Questo decreto, scritto dagli uffici della Regione e concordato col Ministero, ci consente di resistere in modo adeguato. Ringrazio gli esponenti del Governo che ci hanno fatto sostenuto in questa battaglia. Non molliamo».
 

 

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