Si tuffa nel fiume e sparisce: annega a 42 anni

Si tuffa nel fiume e sparisce: annega a 42 anni
di Alessio QUARTA
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Domenica 10 Giugno 2018, 22:46 - Ultimo aggiornamento: 11 Giugno, 08:58
Finisce in tragedia il week end per una giovane donna originaria di Leverano. Residente da anni a Milano col marito, anch’egli di Leverano e figlio di un noto medico specialistico, la coppia stava trascorrendo il fine settimana in Canton Ticino, nella vicina Svizzera, tra natura incontaminata e un tuffo nelle acque pure del fiume Verzasca.
Erano da poco passate le 16.30 di sabato quando la donna, Viviana Conte di 42 anni, ha deciso di immergersi nel fiume, in un tratto sottostante ad un ponte romanico in pietra a due arcate di origine medioevale conosciuto come “ponte romano” o “dei salti”. Scenario spettacolare e rinomata destinazione per gli amanti del sub, ma anche luogo decisamente pericoloso, con numerose insidie soprattutto per chi non conosce bene i posti e le regole della balneazione nei fiumi.
Nel decennio che va dal 1990 al 2000, infatti, sono ben 35 le persone che hanno perso la propria vita in quell’angolo di paradiso terrestre. Le acque sono piuttosto fredde e richiedono una certa prudenza nell’immergersi. I ciottoli e i sassi bagnati possono essere scivolosi e correnti e mulinelli possono trasformarsi in serio pericolo.
Purtroppo, però, nonostante le campagne di informazione in loco e i siti Internet segnalassero il pericolo, la tragedia si è ripetuta.
Il tempo di fare qualche bracciata, poi la donna è finita sott’acqua, venendo trascinata a valle dalla corrente impetuosa del corso d’acqua. Cosa abbia provocato tutto questo, se un improvviso malore, le acque fredde oppure un particolare e fatale turbinio delle correnti fluviali, lo stabilirà l’inchiesta avviata dalle autorità competenti immediatamente giunte sul posto.
A dare l’allarme è stato un gruppo di sommozzatori che stava perlustrando la pozza in una zona più a valle, dove il corpo nel frattempo era stato trascinato dalle correnti. Subito i sub hanno messo in pratica le tecniche di primo soccorso, mentre veniva chiamata la Polizia cantonale e la Polizia intercomunale di Gordola. Sul posto sono giunti anche i soccorritori del gruppo Salva e del Rega che hanno eseguito le manovre di rianimazione.
L’elisoccorso, arrivato in pochi minuti sul posto, ha trasportato la donna nel più vicino ospedale dove i medici, a causa delle gravi condizioni in cui versava, non hanno potuto fare altro che constatarne il decesso.
Con il passare delle ore, la notizia è arrivata come un fulmine a ciel sereno sulla comunità leveranese, rimasta letteralmente sotto shock per la perdita della vita della donna.
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