Lettera minatoria a Barbetta: aperta un'inchiesta per tentata estorsione

Lettera minatoria a Barbetta: aperta un'inchiesta per tentata estorsione
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Lunedì 23 Maggio 2022, 12:34 - Ultimo aggiornamento: 14:13

«La prossima volta se non paghi capitano i tuoi figli». Più che una lettera, un messaggio, quello recapitato per sbaglio al vicino di casa dell'imprenditore del tessile Luciano Barbetta, sponsor delle squadre di pallacanestro (serie A/2) e di calcio (serie D) della sua Nardò. Toni inequivocabili, tanto da indurre la Procura di Lecce ad avviare un'inchiesta per tentata estorsione dopo la denuncia-querela presentata dall'interessato alla stazione dei carabinieri. Toni che per il momento sembrano mettere nella lista delle ipotesi investigative, all'ultimo posto quella della ritorsione di qualche tifoso, della frangia più estrema, irritato dalla scelta di Barbetta di acquisire il dieci per cento delle quote dell'Unione sportiva Lecce fresca della promozione nel campionato di calcio di serie A.

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«Non conosco la fonte di tali informazioni, ma la ritengo un'ipotesi irrealistica», ha commentato Barbetta in uno degli articoli apparsi nell'edizione di ieri di questo giornale. «La lettera non contiene alcun riferimento al calcio ed al basket».

Quel non paghi sta indirizzando gli inquirenti a cercare la mano che ha buttato giù quelle quattro parole nelle attività imprenditoriali di Barbetta. Ed anche nella vita privata. Un atto dovuto, nell'uno e nell'altro caso. Prassi investigative che tengono conto del giro di affari di questo imprenditore salentino, delle tante persone per questo frequentate e di quelle che potrebbero sostenere di vantare qualche credito per una serie di ragione tutte da accertare in questi primi passi dell'inchiesta.

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Un'indagine complessa

 


Un'indagine che, dunque, si presenta complessa. E che non sta escludendo - anche questo un atto dovuto - la ricerca di qualche eventuale controversia lavorativa. Da parte sua l'imprenditore non sembra affatto preoccupato: ha liquidato questa faccenda come uno scherzo di cattivo gusto. Nulla nel suo lavoro e nel suo privato, in altre parole, avrebbe potuto scatenare una condotta minacciosa come quella evidenziata nel messaggio che lo ha raggiunto venerdì scorso. Un ricatto senza mezzi termini, anche per il riferimento ai figli.
Ipotesi su cui cercare risconti al momento. Non sono certezze. L'unica certezza è che il messaggio sia stato recapitato a mano e non tramite il servizio postale. Nella buca delle lettere del vicino non ce l'ha messo il postino, quel messaggio. Ed è già un buon punto di partenza per capire se sia possibile individuare la persona che si è fatta portatrice del tentativo di estorcere denaro a Barbetta. I carabinieri stanno per questo acquisendo i filmati degli impianti di videosorveglianza dell'intera zona dove si trova la residenza dell'imprenditore. Lo scopo è individuare quella persona, lì vicino o mentre si appropinqua alla casa del vicino di Barbetta e mentre si allontana appena lasciato il messaggio.


I precedenti non lasciano ben sperare poiché sono rimaste impunite gran parte delle vicende analoghe a questa. Ma è vero anche che ogni caso resta una storia a sé.
 

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