«Legata e violentata a 15 anni»: nuove indagini sul prof

«Legata e violentata a 15 anni»: nuove indagini sul prof
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Giovedì 16 Maggio 2019, 08:15 - Ultimo aggiornamento: 08:42
Nuove indagini per accertare se il professore di una scuola media di Maglie fosse in città o a Reggio Emilia fra dicembre 2015 e settembre 2016. In quei dieci mesi in cui l'inchiesta del pubblico ministero della Procura di Lecce, Stefania Mininni, colloca gli incontri che avrebbe avuto con una ex studentessa di 15 anni per costringerla ad avere rapporti sessuali.
Il supplemento di indagini è stato disposto ieri dal giudice Giovanni Gallo, nell'udienza preliminare in cui dovrà decidere se mandare a processo l'imputato oppure se optare per il non luogo a procedere. Appuntamento al 2 ottobre prossimo, per conoscere l'esito dell'inchiesta. Punto di partenza le indagini difensive depositate in Procura dagli avvocati Fabrizio Ruggeri e Daniele De Matteis, e svolte dall'agenzia investigativa di Giuseppe Salerno (di San Giorgio Del Sannio, in provincia di Benevento). Scontrini e ricevute fiscali, come anche la perizia informata sul computer tenuto in casa dall'insegnante che dimostrerebbe il mancato funzionamento nei dieci mesi di permanenza a Reggio Emilia.
Tutti indizi che hanno convinto il magistrato titolare dell'inchiesta a chiedere un supplemento delle indagini. Il giudice ha inoltre dato disposizioni di contattare la Questura della città emiliana per chiedere se e quali notizie potrebbe fornire sulla presenza del professore di Maglie.
Dunque, al momento resta il dubbio se sia vero o meno che quella ragazza fu violentata. L'accusa di violenza sessuale aggravata dalla minore età della vittima è stata formulata sull'esposto presentato dalla ragazza con l'avvocato Cristiano Solinas e confermata dall'esito dell'incidente probatorio svolto dal giudice per le indagini preliminari Cinzia Vergine.
La ragazza ha raccontato di essere stato costretta per cinque volte a subire palpeggiamenti e rapporti sessuali dall'ex professore. L'avrebbe adescata approfittando della telefonata della ragazza per chiedergli perché ai tempi delle scuole Medie le riservasse attenzioni morbose: in luoghi non meglio precisati, una prima volta l'avrebbe tirata a se' per baciarla. Ed un'altra volta l'avrebbe afferrata per fianchi per baciarla ancora una volta.
A dicembre del 2015, ha riferito la vittima - si trovò in casa dell'ex professore: la spinse in camera per legarla al letto con le fascette di elettricista ed avere rapporti sessuali completi e per costringerla a ballare nuda. Per di più - è sempre la sola versione della ragazza - il prof avrebbe scattato diverse foto.
Gennaio 2016, ancora nella casa del professore. Ed ancora rapporti sessuali completi. Come anche nel bagno di un bar.
Ma il prof era a Maglie in quei mesi? No, sostiene la difesa. Con prove alla mano. Resta da chiarire come fece la ragazza a finire nelle grinfie dell'ex professore per cinque volte di seguito, visto che già dopo il primo bacio ed anche ai tempi della scuola Media il suo approccio sarebbe stato chiaro ed esplicito.
Resta da chiarire - ad esempio - perché l'allora 15enne per due volte, ed a distanze di un mese, si sarebbe trovata nella casa del docente: violentata una prima volta, perché si trovò nuovamente nella stessa situazione? Fu il professore a trovare un escamotage per farla finire nuovamente in trappola? O in quale altro modo avrebbe creato la situazione per restare solo con lei in casa?
Dubbi che potrebbero trovare una risposta, anche questi, nella prossima udienza.
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