Lecce e la Ztl: centro chiuso alle auto. Trent’anni di cambiamenti

Lecce e la Ztl: centro chiuso alle auto. Trent’anni di cambiamenti
di Stefania DE CESARE
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Mercoledì 6 Aprile 2022, 10:19 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 17:23

Prima c'è stato lo stop alle auto in Piazza Duomo. Dopo è arrivata la Ztl in Piazza Sant'Oronzo. Poi il boom della movida, con la chiusura nelle ore notturne, le prime vetrofanie anti furbetti, le aree pedonali nelle piazzette, il Regolamento Ztl e infine la Ztl h18. L'evoluzione della viabilità del centro storico di Lecce è scandita da step importanti che hanno accompagnato lo sviluppo del perimetro antico. Oltre trent'anni di cambiamenti fatti di provvedimenti, ordinanze. In tutto nove delibere, per una storia che parte dal 1991. 

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I cambiamenti negli anni


«C'è la necessità di intervenire sulla circolazione veicolare per alleviare la situazione ormai caotica in cui versa il traffico cittadino». Così si legge nella delibera di Giunta del 13 maggio 1991 con cui l'amministrazione Francesco Corvaglia (democristiano) avvia il percorso di pedonalizzazione di alcune strade e piazze, consentendo ai soli residenti il passaggio e la sosta (che sarà vietata per tutti dalle 8 alle 22). Tra le prime zone a diventare off-limits alle auto ci sono Piazza Duomo, a quel tempo un parcheggio a cielo aperto, via Libertini, corso Vittorio Emanuele, via Palmieri, piazzetta Panzera, Piazza della Prefettura, via Umberto I.
Quattro anni dopo i leccesi eleggono Stefano Salvemini e la sua amministrazione di centrosinistra.

Tra i primi provvedimenti del sindaco, e del suo assessore Sergio Ventura, ci sono proprio le modifiche alla viabilità. Alla vigilia delle festività natalizie del 1995, la giunta Salvemini decide di predisporre zone a traffico limitato e isole pedonali nei punti più critici. Tra questi c'è proprio piazza Sant'Oronzo dove per la prima volta si interviene per dare un freno all'assalto delle auto.

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Per tutto il periodo natalizio scatta la Ztl anche per piazza Libertini, via Marconi, via Cavallotti. A diventare pedonali, infatti, sono solo via Trinchese e piazza de Cristoforis. L'amministrazione Salvemini, però, non si ferma al Natale e procede con interventi di chiusura progressivi. Nell'agosto del 1996 il primo cittadino allarga, su richiesta dei residenti, la zona a traffico limitato: dal Teatro Romano a via Arte della Cartapesta, da via Rubichi a piazzetta Duca d'Enghien. È sempre all'amministrazione Salvemini che si deve la novità delle vetrofanie e delle Ztl variabili. Nel 1997, infatti, a Lecce arriva la movida. All'interno dell'area antica spuntano i primi locali notturni: pizzerie, pub e ristoranti animano le serate del capoluogo salentino. Ma ai residenti non piace. Troppo rumore di notte.
Per questo la Giunta predispone una nuova delibera con aree a traffico limitato nelle ore notturne dalle 22 alle 6 in tantissime zone del centro tra cui via Fazzi, Augusto Imperatore, Federico D'Aragona, via Umberto I, e piazzette come Bonifacio IX, Chiesa greca, Carducci e Castromediano. Può transitare solo chi è munito di vetrofanie anti-furbetti da esporre permanentemente sul cruscotto.

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Arrivano le telecamere


Con la fine del mandato di Salvemini e l'arrivo del commissario straordinario Mario Ciclosi cambiano le carte in tavola: nel febbraio 1998 Ciclosi riapre alle auto piazzetta De Sanctis, nei pressi dell'istituto Costa, «nella quale la richiesta di parcheggio è notevolissima», cambia la fascia oraria ztl (dalle 24 alle 06) ed elimina alcune Ztl soprattutto nelle piazzette (Peruzzi, Tancredi). Il 1998 è l'anno delle elezioni, ed è l'inizio del mandato di centrodestra di Adriana Poli Bortone. I tempi stanno cambiando. La presenza di vetture diventa sempre importante ed è mal digerita proprio dai leccesi che preferirebbero un centro più a misura d'uomo. Con delibera del 15 marzo 1999 l'amministrazione blinda piazza Sant'Oronzo che da Ztl diventa area pedonale. Stop quindi a tutte le auto e spariscono anche i 7 parcheggi a pagamento tra Palazzo Carafa e palazzo Ina. Ma la rivoluzione è nell'agosto 1999: si estendono le zone a traffico limitato h24, le ztl temporali (23-6) e le aree pedonali. Quello che accade dopo è storia recente. Il sistema di videosorveglianza a presidio degli otto varchi arriva, nel giugno 2010, con il sindaco Paolo Perrone (centrodestra).

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Le telecamere rilevano le infrazioni dalle 22 di sera alle 6 del mattino. Qualche anno più tardi, nel 2016, Perrone firmerà anche il primo Regolamento Ztl (dopo una lunga battaglia dell'opposizione capeggiata, tra tutti, dall'allora consigliere di minoranza Carlo Salvemini e da Antonio Rotundo, del Partito Democratico). Il Regolamento segna una svolta nel sistema degli accessi del centro storico (in quegli anni il numero dei pass rilasciati sfiorava i 13mila).
Una eredità raccolta dal sindaco Carlo Salvemini e dalla sua amministrazione che dal 2019 porta avanti un percorso in difesa del perimetro antico. Il Regolamento è stato modificato diventando più stringente (a oggi i pass sono circa 4mila) e nel frattempo si è passati a una Ztl h18. L'obiettivo futuro è «arrivare a una Ztl h24», attraverso delle «sperimentazioni». Un'altra pagina per il centro storico di Lecce.
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