A trenta all’ora all’ombra del barocco. Questo potrebbe essere il futuro del traffico nella città di Lecce nel corso dei prossimi anni, in linea con quello che sta accadendo in altre città nel resto d’Italia. Le prossime a intraprendere questo percorso saranno Bologna e Parma in Emilia Romagna, ma anche Torino è prossima a questo grande passo.
La guida slow
Un provvedimento che fino a qualche mese addietro era stato attuato solo dalle metropoli più congestionate. Le prime in Europa sono state Madrid (e, a dire il vero, molte altre città spagnole), Parigi dall’estate scorsa, e Milano che in Italia fa da apripista fin dal 2018 allargando le “Zone 30”, anche la città di Lecce ha messo in programma l’ipotesi di convertirsi alla guida “slow”, pure al di fuori delle strette vie del centro storico dove questo limite di velocità già persiste. In nome della “sicurezza e del contenimento delle emissioni” è questo quello che sta spingendo le amministrazioni verso questa strada.
I 30 all’ora a Lecce sono una realtà nel quartiere di Borgo Pace, dove i recentissimi lavori che hanno interessato la viabilità hanno fatto comparire i primi segnali con il limite di 30 chilometri orari per tutti i mezzi che circolano sulla sede stradale. Non ci sono però all’orizzonte solo misure restrittive, perché si lavorerà anche sulla segnaletica, sia orizzontale che verticale.
Un provvedimento che potrebbe riguardare prima di tutto il centro storico e poi alcuni quartieri dove la viabilità potrebbe spingere quasi in modo naturale verso questo tipo di soluzione, come ad esempio San Lazzaro e San Pio.
De Matteis: «Le zone 30 sono il futuro»
«Le città a 30 chilometri orari sono il futuro - spiega l’assessore alla mobilità Marco De Matteis -.
Benefici anche ambientali
Delle limitazioni che non porterebbero solo benefici dal punto di vista della mobilità, ma anche sotto l’aspetto ambientale, visto che questo tipo di provvedimenti, che rivoluzionerebbero lo stile di guida dei cittadini, potrebbero condurre anche ad un sensibile calo dell’inquinamento acustico e della riduzione di inquinamento dell’aria, inoltre una circolazione più lenta rappresenterebbe anche un vantaggio i chi si muove su due ruote, che si potrebbe ritrovare in un traffico più a portata di bicicletta e ma anche essere un vantaggio per la circolazione dei mezzi pubblici che avrebbero l’opportunità di muoversi più agevolmente e magari rappresentare per qualcuno più di un alternativa all’auto, visto quello che è il futuro dei veicoli a quattro ruote nelle città di domani. Lecce ci sta pensando e non è detto che non possa diventare realtà nel breve periodo.