Lecce, perquisizioni a tappeto nella zona 167 dopo lo striscione "Mai game over"

la polizia all'opera
la polizia all'opera
di Roberta GRASSI
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Mercoledì 27 Aprile 2022, 13:03 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 18:30

Blitz della polizia nella zona 167: gli agenti della questura di Lecce sono alle prese con perquisizioni e controlli nell'ambito dell'inchiesta su uno striscione apparso dopo l'esecuzione di arresti per mafia, nell'ambito dell'operazione Game over. 

Lecce, striscione mafioso contro la polizia dopo l'operazione "Game Over"

Polizia con i nuclei cinofili

Le verifiche della polizia (Squadra mobile e Digos) che sta setacciando tutti i garage della zona, in via Siracusa, sono motivate dalla ricerca di droga ed eventualmente di armi. All'opera anche i reparti cinofili. Numerose le volanti sul posto. All'indomani del blitz aveva fatto il giro dei social uno striscione con la scritta "Non è mai Game Over" esposto su un muro proprio della zona 167 a Lecce all'indomani dell'operazione della polizia, coordinata dalla  Direzione distrettuale Antimafia, nei confronti di soggetti che farebbero parte dello storico gruppo leccese affiliato al clan Briganti.

L'operazione ha portato all'arresto di 17 persone tutte indagate a vario titolo di associazione a delinquere di stampo mafioso, associazione finalizzata al traffico ed alla commercializzazione di  sostanze stupefacenti, estorsione e violazione della legge sulle armi.

Lecce, lo striscione dopo il blitz: nelle chat augurio di morte a giornalista

Le nuove indagini sullo striscione "Non è mai game over"

Durante le udienze dinanzi al Tribunale del Riesame, ieri, la Dda ha depositato una nuova informativa proprio sul capitolo "striscione". Una "comunicazione di notizia di reato" che contiene numerose chat su instagram in cui sono citate le parole di una canzone di Blanco, “Finchè non mi seppelliscono” che recita: “Anche se prendessi un ergastolo. Sto con te. Finché non mi seppelliscono. Sto con te”. Sarebbero anche state rivolte minacce a un giornalista

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