Multe annullate a raffica: segnali non si vedono, notifiche nulle

Multe annullate a raffica: segnali non si vedono, notifiche nulle
di Andrea TAFURO
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Sabato 26 Novembre 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 12:29

Autovelox e photored nella città di Lecce sotto scacco dei ricorsi: si moltiplicano le sentenze dei giudici di pace che accolgono le istanze degli automobilisti e annullano le multe. Decisioni che potrebbero ben presto essere avanzate da altri cittadini e aprire quindi una lunga querelle giudiziaria con in ballo la correttezza sul funzionamento dei sistemi di controllo stradale e la legittimità di migliaia di sanzioni. 

Mancata omologazione degli apparecchi

Dai provvedimenti dei giudici emergerebbe infatti la mancata omologazione degli apparecchi installati in città, documentazione fotografica incerta, illegittimità di notifica e in alcuni casi (incrocio del bar Rosso e Nero) anche la poco chiara segnaletica stradale che indurrebbe in errore gli automobilisti alla guida.

Quattro punti a favore di ricorrenti e legali, che incassano soddisfatti il successo contro il comune capoluogo, secondo in provincia dopo Melpignano per introiti da multe (circa 4 milioni annui), ma trovano il netto diniego del comandante della polizia locale di Lecce, Donato Zacheo, deciso a ricorrere in appello per far valere le ragioni della pubblica amministrazione.

L'ultima sentenza per le notifiche

La conferma del trend nell’ultima sentenza del giudice di pace di Lecce, Veneranda Raffaella Cerfeda che, lo scorso 23 novembre, in seguito al ricorso dell’avvocato Alessia Mirabile che ha impugnato più multe “seriali” (5 verbali) nei confronti dello stesso cittadino, elevate per una presunta occupazione della corsia riservata al transito dei soli mezzi autorizzati tra viale dell’Università e viale Gallipoli (nei pressi del bar Rosso e Nero), ha annullato i verbali sollevando quali motivi di nullità l’inesistenza giuridica della notifica del verbale a mezzo Sailpost (società che opera nel mercato postale incaricata anche a Lecce della notifica delle multe), nonché la circostanza che la segnaletica stradale risulta essere effettivamente poco chiara in ordine alle indicazioni imposte. In particolare, con riferimento alla notificazione a mezzo Sailpost, il giudice ha rilevato l’assenza della licenza necessaria rilasciata dal Ministero al fine di svolgere regolarmente attività di notificazione. Motivazione della sentenza che risulta essere una novità, rincuorante per i cittadini, ma che apre la strada ad una serie di rivalutazioni sui poteri d’azione dell’agenzia incaricata. 

L'incrocio in viale dell'Università 

Intersezione stradale di viale Gallipoli, via De Jacobis e viale Università, che resta però tra i punti più critici della viabilità leccese, già lo scorso anno finita al centro di forti discussioni, anche all’interno della maggioranza di governo, proprio a causa del numero elevato di verbali: 77.844 in 11 mesi. Nei primi tre mesi di quest’anno invece sono stati accertati “solo” 7.583 infrazioni. Gli automobilisti che, nonostante i divieti, infrangono le regole sono ancora tanti: una media giornaliera di 84 multe. Nelle scorse settimane, il giudice di pace, Anna Maria Aventaggiato, su questo tratto di strada ha annullato ben sei verbali oggetto di un unico ricorso, riconoscendo che “la segnaletica stradale risulta essere effettivamente poco chiara in ordine alle indicazioni imposte”. Altro caso finito sotto giudizio riguarda via Leopardi, uno dei 4 incroci cittadini monitorati dalle telecamere. Nel ricorso presentato e vinto dall’avvocato Alfredo Matranga, il giudice di pace Veneranda Raffaella Cerfeda, ha annullato il verbale del Comune di Lecce per la mancanza della piena prova dell’avvenuta violazione, per assenza di documentazione fotografica certa. Impugnazioni dunque che si susseguono e visti i risultati positivi per i cittadini potrebbero andare oltre, e forse fare anche “giurisprudenza”, proprio quella che vorrebbe evitare invece il comandante della polizia locale, Donato Zacheo. «Sono scelte incomprensibili su cui ricorreremo in appello al Tribunale ordinario. Lo abbiamo fatto negli anni passati ribaltando l’esito delle sentenze e continueremo a farlo anche quest’anno. Le apparecchiature e il nostro operato sono pienamente in regola – precisa Zacheo – ed è necessario anche ribadire a tutti i cittadini che photored e autovelox non sono mezzi per fare cassa ma per garantire la sicurezza in città».

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