Residenze universitarie carenti, posti letto insufficienti e affitti troppo cari. Fino al 25% in più rispetto al periodo pre-Covid. Così, dopo le province di Bari e Taranto, le difficoltà investono anche gli studenti fuori sede di UniSalento che devono fare i conti con il problema di non riuscire a trovare una casa a un prezzo ragionevole. Criticità legata al crollo dell’offerta ma anche all’aumento della domanda.
Quanto costa
Poco o più di 290 euro al mese. Tanto spende, in media, una studentessa o uno studente solo per il canone mensile di affitto di una camera. Cifra che lievita se all’importo si aggiungono i costi di luce, gas, alimenti ed extra. Una carenza di offerta dovuta anche ad un altro fattore: la trasformazione di molte case in bad and breakfast.
Sul fronte dell’offerta pubblica, invece, quest’anno 322 studenti (iscritti all’anno successivo al primo, fra triennale e magistrale) hanno ricevuto il via libera di Adisu per usufruire del posto letto (a fronte di 360 richieste); gli altri 57 risultano essere “idonei non assegnatario di posto letto”. La situazione peggiora se si esaminano le graduatorie riservate alle matricole: 72 assegnatari di posto letto a fronte di 338 domande pervenute all’ente mentre, per le magistrali, negli studentati ci entrano solo 24 su 74 studenti.
Il potenziamento dei posti
A potenziare il numero di posti alloggio delle case dello studente di Lecce potrebbe esserci presto l’hotel Zenit. Nei prossimi giorni, infatti, il Ministero per l’Università e la Ricerca scioglierà la riserva in merito alla candidatura di Adisu dell’immobile di via Adriatica, edificio che conta al suo interno 68 posti letto e candidato nell’ambito di un bando Pnrr, comunque non sufficiente per colmare le lacune. «Nel territorio di Lecce – dichiara Alessandro Carbone dell’esecutivo di Link Lecce – sono presenti cinque residenze universitarie ma, nonostante ciò, non tutti gli studenti riescono ad accedervi. I posti messi a disposizione da Adisu, 349 tra Lecce e limitrofi, non bastano a garantire una residenza a tutti i richiedenti. Gli studenti non assegnatari risultano essere quasi mille».
«All’inizio dell’anno i tempi di assegnazione sono notevolmente lunghi e ciò causa disagio agli studenti richiedenti in quanto molti si vedono costretti a trovare un’altra soluzione da privati.