Tentato furto di fascicoli a Urbanistica: faldoni sequestrati, s’indaga

Tentato furto di fascicoli a Urbanistica: faldoni sequestrati, s’indaga
di Erasmo MARINAZZO
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Giovedì 13 Luglio 2017, 10:39 - Ultimo aggiornamento: 13:57

Cambia tutto. Entra in campo la Digos. Per analizzare sotto un altro punto di vista l’incursione notturna di domenica scorsa negli uffici di viale Marche dell’assessorato all’Urbanistica di quei due ragazzi di 18 e 21 anni denunciati per danneggiamento. Perché occorre stabilire se ci sia un collegamento con la decisione adottata una decina di giorni prima a Palazzo Carafa di cambiare le serrature di quegli stessi uffici. Il primo sopralluogo dei poliziotti della Digos lunedì mattina alle 6, con il neo sindaco Carlo Salvemini. Sono seguiti nei giorni scorsi gli ascolti di due dirigenti.
Il ritrovamento di alcune pratiche fuori posto ha fatto sì che Procura e Questura abbiano ritenuto necessario chiarire se è vero che si sia trattato soltanto di una bravata, oppure se i ragazzi fermati avessero intenzione di portare via qualche fascicolo.
Come quei faldoni spostati e sui quali - almeno per alcuni - sono stati trovati dei bigliettini con delle scritte. Indicazioni per distinguerli da altri? Per diventare il bottino del blitz notturno della coppia di ragazzi? Quando sarebbero state apposte, quelle indicazioni? E da parte di chi?
Riguardano tutti atti di agibilità, quei faldoni. E sono stati visionati ed acquisiti dalla polizia allo scopo di capire se abbiano a che fare o meno con la scelta di cambiare le serrature per non consentire più all’ex dirigente dell’Urbanistica, l’architetto Luigi Maniglio, di continuare a frequentare gli uffici e di mettere mano ad alcune pratiche, nel ruolo di consulente dell’amministrazione uscente sul nuovo Piano regolatore. Acquisire la pratica del cambio delle serrature è stato un atto consequenziale per la Digos.
La svolta è arrivata nella giornata di domenica, quando la relazione dei poliziotti delle Volanti intervenuti nella sede dell’Urbanistica, ex scuola dell’Infanzia, è stata trasmessa alla Digos. Al corrente della vicenda del cambio delle serrature, gli investigatori hanno ritenuto necessario fare un sopralluogo per verificare quali fossero i faldoni abbandonati dai ragazzi, per provare a scappare, quando si sono trovati davanti i poliziotti.
Un’altra anomalia ha consigliato di approfondite il caso: la scritta satanica “666”. È stata lasciata sull’orologio marcatempo affisso al muro, con un pennarello.
È sembrato un tentativo improvvisato di depistaggio, alla luce del fatto che in tutte le altre incursioni negli uffici pubblici - dalle scuole, agli ospedali fino alle sedi degli uffici comunali - gli atti di vandalismo si sono consumati con le bombolette di vernice spray.
Per far sì che restasse tutto come avevano lasciato i due fermati - faldoni fuori posto ed anche alcuni cassetti aperti - i poliziotti della Digos sono arrivati negli uffici dell’Urbanistica alle sei del mattino. Con il sindaco Salvemini.
Le indagini sono proseguite con la ascolto a “sommarie informazioni testimoniali” di due dirigenti: per approfondire il contenuto delle pratiche trovate fuori posto e la necessità di cambiare serrature agli uffici.
Si indaga per tentato furto a carico dei due ragazzi ed ad un terzo complice riuscito a fuggire. Il fascicolo è stato assegnato al pubblico ministro di turno, Emilio Arnesano, di turno nel fine settimana, che non ha dato parere favorevole all’arresto dei due fermati.
Le indagini si stanno interessando anche di verificare se e quali collegamenti possano avere i due fermati con Palazzo Carafa. Intanto è emerso che praticano il “parkour”, ossia la pratica esplosa e diffusa con i filmati pubblicati sui social per saltare muri, ringhiere, recinzioni ed altri ostacoli.
Questa abilità avrebbe consentito di scavalcare il cornicione dell’ex scuola dell’Infanzia, per portarsi sul retro e forzare una finestra. Abilità che ha anche consentito al complice di fuggire.
Erano in tre. Uno ha fatto da “palo”. Ed è stato fermato subito dalle pattuglie delle Volanti messe in allarme dalla sala operativa della Questura, quando sui monitor della sala operativa collegati agli impianti di videosorveglianza sono comparsi i ragazzi intenti a scavalcare. Gli altri due sono stati inseguiti fin sui i tetti ed uno ha messo in pratica il “parkour” più estremo per sfuggire agli inseguitori.
La polizia lo ha individuato.

Resta da chiarire se lui e gli altri abbiano scelto a caso la sede dell’Urbanistica. O se siano stati lo strumento - ma al momento è solo un’ipotesi investigativa - di un furto commissionato di faldoni.

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