«Picchiò automobilista con una spranga»: nuova condanna per l'uomo del colpo di cric in testa

Il Tribunale di Lecce
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Mercoledì 2 Marzo 2022, 22:44

Con l’accusa di aver pestato un automobilista con una sbarra di ferro lunga 70 centimetri, è stato condannato a quattro anni e tre mesi di reclusione Orazio Preite, 37 anni, di Taurisano. Stiamo parlando della stessa persona che ha visto diventare definitiva la pena a 15 anni confermata dalla Corte d’Appello di Lecce poiché rispondeva di avere colpito in testa con il cric della sua Bmw l’imprenditore Andrea Gallone, 46 anni, di Castrignano dei Greci, intervenuto nella notte fra il 31 marzo e l’1 aprile del 2012, sul piazzale di una discoteca di Maglie per dirimere una discussione.

Colpo di cric in testa all'imprenditore

Una vicenda analoga quella trattata dal processo davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce (presidente Fabrizio Malagnino) e che risale al 5 dicembre del 2016 quando Orazio Preite - questa l’accusa avallata dalla sentenza di primo grado - avrebbe aggredito a Taurisano un automobilista nel corso di una discussione su chi avesse la precedenza. Lesione aggravate, l’ipotesi di reato contestata nell’inchiesta condotta dalla Procura di Lecce con i poliziotti del commissariato di Taurisano diretti dal vicequestore Federico Salvatore. Ed anche tentata violenza privata: Orazio Preite è stato processato anche per rispondere di avere minacciato ripetutamente di morte quell’automobilista. Gli avrebbe intimato di abbassare la testa in segno di sottomissione ogni volta che lo avesse incontrato e che se avesse sporto denuncia avrebbe ucciso lui, la moglie ed i figli.

Cade la mafiosità

L’assoluzione è stata invocata dall’avvocato difensore Mario Coppola. Tre anni e mezzo di reclusione sono stati chiesti dal pubblico ministero Giorgia Villa, con l’esclusione dell’aggravante della mafiosità.

Ossia, come recita il capo di imputazione “in quanto l’azione veniva perpetrata con i caratteri propri dell’intimidazione derivante dall’organizzazione criminale e con modalità tali da esercitare oggettivamente una coartazione psicologica sulla vittima e sulle altre persone presenti, inducendole a non denunciare l’accaduto, nonché ad evitare in futuro comportamenti simili a quelli tenuti dalla vittima. E invero gli indagati - era questa la tesi della procura che non ha trovato poi riscontro nel dibattimento in aula - agivano con sfrontatezza, a viso scoperto e, volutamente, in un luogo pubblico, nell’intento di impartire una “lezione pubblica” a..., ritenuto colpevole di avere mancato di rispetto a Preite».

Due assoluzioni 

Assolti dalle accuse di lesioni Fabio e Cosimo Preite (padre di Orazio), 32 e 60 anni, di Taurisano: «Per non avere commesso il fatto», la formula del dispositivo della sentenza che ha accolto le richieste dell’avvocato difensore Antonio Savoia e del pubblico ministero Villa. Tre mesi il termine per depositare le motivazioni della sentenza e per Orazio Preite si prospetterà il ricorso in Appello.

Definitivi 15 anni

 Intanto è diventata definitiva la condanna a 15 anni per le lesioni causate ad Andrea Gallone (lui ed i suoi familiari sono stati assistiti dagli avvocati Luigi, Alberto ed Arcangelo Corvaglia) che hanno ridotto le sue capacità lavorative - hanno detto i processi- del 67 per cento. Gallone aveva trascorso la serata in discoteca in compagnia della moglie, della sorella e di alcuni amici, perché quella sera si festeggiava un compleanno. Era stata una serata come tante, ma quello che accadde nel parcheggio avrebbe cambiato per sempre la sua vita. Prima di andare via, infatti, la comitiva si era imbattuta in un gruppo di ragazzi che stavano discutendo animatamente. Una circostanza che cambiò per sempre la vita di questo imprenditore.

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