Studenti universitari lasciano candele accese e scoppia l'incendio nel palazzo: condannati due inquilini

Il palazzo in via Mario
Il palazzo in via Mario
di Roberta GRASSI
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Mercoledì 25 Gennaio 2023, 15:03 - Ultimo aggiornamento: 26 Gennaio, 11:59

Senza corrente elettrica, si addormentarono lasciando 11 candele accese. E divampò un incendio che provocò danni gravi a un intero palazzo, a Lecce. Due studenti universitari, uno di Taranto e l'altra di Lecce, sono stati condannati a un anno di reclusione, con pena sospesa, al termine di un processo con rito ordinario che si è svolto dinanzi al giudice monocratico Bianca Maria Todaro. 

La vicenda

La vicenda risale al settembre 2017.

Alla sbarra due ormai ex studenti di 34 anni. Secondo l'accusa entrambi "in cooperazione", per colpa consistita in imprudenza, negligenza e imperizia, accesero 11 candele nell'appartamento al terzo piano di via E.A. Mariio. Le candele si trovavano vicino ai muri coperti da carta da parati. Si addormentarono, e si scatenò un incendio di vastissime proporzioni che si diffuse al secondo, terzo, quarto, quinto e sesto piano e alla facciata del condominio. Sempre stando alle contestazioni furono causati danni agli elementi strutturali dell'immobile, distrutti arredi, elettrodomestici, impianti elettrici, intonaci, infissi, vetrate di alluminio. Un uomo accusò un malore e dovette recarsi in ospedale, per aver inalato il fumo.

Il risarcimento del danno

Ai due imputati sono state riconosciute le attenuanti generiche. Ma è stato anche disposto che dovranno corrispondere un risarcimento del danno ai cinque "vicini di casa" che si sono costituiti parte civile, ristoro che dovrà essere determinato in separata sede. Al momento è stato stabilito il versamento di una provvisionale di 5mila euro ciascuno. Gli imputati sono difesi dagli avvocati Ester Nemola e Tommaso Stefanizzo. Le parti civili dagli avvocati Marcello Rizzo Affinito, Cosimo Falangone, Andrea Vergoni. 

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