Le dimore racchiudono in sé le emozioni di chi le ha volute o vissute, quelle riflesse nell’architettura, nelle sale del riposo o del lavoro. Al punto che chi anche molto tempo dopo ne diventa abitante avverte quasi il dovere di preservarne, almeno in parte, forme, usi e colori. Pensate a Masseria Visciglito tra Lecce e Strudà: edificato in veste di complesso rurale per la villeggiatura 500 anni fa, sta per rinascere come holiday, casa vacanza d’extralusso. «I lavori termineranno a dicembre. Se tutto va bene, la struttura ricettiva aprirà già nella prossima primavera.
Il progetto da 5 milioni di euro
Stava per crollare.
Suite, piscina e una spa nel frantoio
Nell’ampia scala che conduce al piano superiore dell’edificio principale e nel suggestivo colonnato ottocentesco sono identificati gli elementi che definiscono la funzione di elegante dimora rurale per la villeggiatura dell’immobile. «La struttura era diruta». Il progettista spiega di averla dovuta «smontare e rimontare». Dei tre corpi di fabbrica che la compongono, quello centrale - a due piani, con volte a “botte” e distinto dal portico arcato - costitutiva la residenza dei proprietari terrieri. Al piano terra il progetto prevede cucina con zona living, soggiorno, studio, aree relax, camera da letto e servizi igienici, mentre al piano superiore 3 ampie suite con bagno. Nel secondo corpo di fabbrica - un tempo dormitorio degli agricoltori che lavoravano le terre - saranno ricostruite le volte “a stella” e ubicate 4 suite, ciascuna con cortile attrezzato di vasca idromassaggio a forma di abbeveratoio e circondato da muri in pietra. Il testante corpo - dove gli allevatori di bestiame vivevano e producevano formaggi - accoglierà, invece, altre due camere da letto, un bagno e un soggiorno, al quale si accederà da un cortiletto recintato da muretto a secco. All’esterno, un campo da tennis, una piscina e un’ampia area parcheggio.
Fiore all’occhiello della masseria, «la chiesetta sarà oggetto di un attento recupero restauro». “Realizzata con muratura a secco, si presenta con un portale d’ingresso, segnato da una cornice in pietra e da un timpano sovrastante, al lato opposto dell’altare, secondo la tradizione greca”, riferiscono gli storici. Un tesoro segnato dal tempo ma anche da vandali e ladri, che hanno sottratto elementi all’altare e alle cornici delle nicchie. Particolare cura sarà riservata anche al grande frantoio ipogeo che sorge al di sotto del terzo corpo di fabbrica: «Sarà adibito a zona relax, con sauna, sala massaggi, spogliatoi e vasca idromassaggio». Pietra di Trani per i pavimenti interni, lastre di pietra leccese per quelli esterni. L’obiettivo dichiarato è preservare l’aspetto storico e architettonico dell’insediamento. «Comprendiamo il valore dei luoghi oggetto dell’intervento. Siamo eredi di un patrimonio immobiliare che - riflette il progettista - non meritiamo».