Lecce, nuova questura: stop del Demanio ai terreni per saldare i debiti

Lecce, nuova questura: stop del Demanio ai terreni per saldare i debiti
di Stefania DE CESARE
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Lunedì 29 Maggio 2023, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 09:44

La trattativa è in corso da tempo: cedere i terreni per la nuova sede della polizia per “alleggerire” un vecchio debito con lo Stato di oltre 1 milione e 500mila euro. Ma dal Demanio arriva lo stop all’operazione. Rischia di bloccarsi nuovamente l’iter per la nuova Questura di Lecce

Il no alla proposta

A quanto pare l’agenzia responsabile della gestione del patrimonio immobiliare statale avrebbe detto di no alla proposta avanzata dall’amministrazione Salvemini di cedere alcuni lotti dietro lo scomputo di pendenze arretrate. Il Comune, infatti, è impegnato da oltre un anno a risolvere il nodo legato a vecchi oneri non versati al Demanio per la concessione del Castello Carlo V (dal 2000 a oggi) e che hanno determinato un debito complessivo di oltre 1 milione e 500mila euro a carico di Palazzo Carafa. Per cercare di saldare i conti, a inizio 2022 il Consiglio comunale ha approvato con un’unica delibera il cambio di destinazione d’uso di alcuni terreni dal valore complessivo di 600mila euro – situati tra via Merine (palazzetto dello sport) e l’area di Settelacquare, ad un passo dalla Tangenziale Est - destinati in parte alla realizzazione della sede di polizia (terreno dal valore di 210.000 euro). 
Un passaggio necessario proprio per consentire all’amministrazione di “alleggerire” il debito accumulato nei confronti del Demanio.

Nella partita del “dare” e “avere” sarebbe dovuto rientrare anche il terreno individuato per la nuova sede della caserma dei vigili del fuoco (valore 420.282 euro) se non fosse sopraggiunto lo stop al trasloco da parte del Ministero dell’Interno: il Viminale, infatti, ha deciso di procedere con un restyling dell’attuale immobile di viale Grassi (acquisito al patrimonio statale dieci anni fa) così da evitare una nuova spesa per la realizzazione ex novo della caserma. 

Nuovo preliminare d'intesa

Un dietrofront non da poco e che ha costretto Palazzo Carafa a ripartire da zero (o quasi) definendo un nuovo preliminare di intesa, questa volta solo per i terreni legati alla questura, sempre attraverso lo strumento del “datio in solutum” come mezzo di estinzione del debito (il terreno è stato offerto in compensazione di tre cartelle esattoriali iscritte a ruolo). 
Nel frattempo la particella destinata inizialmente ai caschi rossi è stata richiesta dal comando dei carabinieri che, tramite una nota diretta al sindaco, ha manifestato la volontà di usare quell’area per una nuova caserma. Secondo l’Arma, la nuova sede avrebbe una doppia utilità sia in termini di ricaduta sociale verso la città e verso il quartiere, sia in termini patrimoniali con la valorizzazione del suolo sul quale andrebbe a sorgere la nuova struttura.
Una soluzione che il primo cittadino, che sta seguendo in prima persona la trattativa con il Demanio, non ha escluso e che prenderà in considerazione una volta chiuso il capitolo legato alla Questura. A quanto pare, però, il Demanio avrebbe risposto negativamente alla possibilità di scambio per l’estinzione del debito tramite la cessione dei terreni. E adesso l’iter rischia di arenarsi nuovamente.

Oggi la commissione Controllo

Questa mattina la questione sarà discussa in commissione Controllo, convocata dal presidente Giorgio Pala, con la presenza del sindaco Carlo Salvemini che relazionerà ai commissari proprio sullo stato di avanzamento delle trattative con il Demanio. «Siamo certi di riuscire a superare ogni ostacolo alla realizzazione di queste opere necessarie per il bene dei cittadini e di tutti gli uomini in divisa che ogni giorno rischiano la vita per noi – ha dichiarato Pala -. L’attuale situazione delle sedi di polizia e carabinieri è indecorosa e non rende onore alle nostre Forze dell’Ordine. Non c’è più tempo da perdere, dobbiamo dare lo sprint finale». 

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