Sticchi Damiani, l'avvertimento «non ha a che fare con il calcio». Scatta il servizio di vigilanza. Nei fotogrammi spunta un uomo

Il presidente Saverio Sticchi Damiani
Il presidente Saverio Sticchi Damiani
4 Minuti di Lettura
Mercoledì 13 Luglio 2022, 16:43 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 21:55

Quanto accaduto è «un episodio che nulla ha a che fare con il calcio, non ha nulla a che fare con il Lecce». Il presidente del Lecce Saverio Sticchi Damiani, che ha raggiunto in giallorossi in ritiro, ha commentato l'atto intimidatorio di ieri mattina. Intanto prefetto di Lecce ha predisposto il servizio di vigilanza radiocollegata per il presidente dell'US Lecce Saverio Sticchi Damiani. La decisione arriva dopo l'atto intimidatorio in stile mafioso con due teste mozzate di maiale fatte trovare ieri mattina dinanzi ai portoni dello studio legale e dell'abitazione del presidente del U.S Lecce, Saverio Sticchi Damiani, la prefetta di Lecce, Maria Rosa Trio, ha disposto un servizio di vigilanza generica radiocollegata a protezione del professionista.

Le dichiarazioni del presidente giallorosso

«Ieri e oggi sono stati giorni in cui ho sentito l’abbraccio forte del Salento, ci tenevo a precisare che su questo episodio c’è la magistratura che sta facendo il suo lavoro e io mi sento perfettamente tutelato e garantito, sento di avere protezione per me e per la mia famiglia - ha dichirato il presidente -.

Quello che posso dire con certezza, per quella che è la mia percezione, è un episodio che nulla ha a che fare con il calcio, non ha nulla a che fare con il Lecce. In questi cinque anni ho vissuto solamente l’affetto, l’entusiasmo, di tutta la gente: dei tifosi, della gente comune che mi incontra per strada, degli amici, della tifoseria più moderata, di quella più calda, degli ultras. Ho ricevuto solo rispetto e affetto in questi anni e grazie a questo rapporto, a questa simbiosi, abbiamo costruito cinque anni di grandi successi. È un po’ il nostro segreto. Questo episodio non ha nulla a che fare col calcio non scalfirà il nostro idillio, perché dobbiamo partire in serie A con la grande compattezza che abbiamo sempre avuto, tra squadra, società e la nostra gente».

«Io sto bene - ha aggiunto l'avvocato che è in Folgaria -, avevo deciso da tempo di venire in ritiro e stare due giorni accanto alla squadra. Non ho voluto modificare il programma, volevo stare con i ragazzi e toccare con mano il lavoro della squadra e dello staff. Un po’ di ossigeno puro in tutti i sensi». 

E' «tanto l'affetto che ho respirato ieri qui, ma devo dire tantissimo affetto ho ricevuto in questi giorni, dopo questo episodio spiacevole, da parte di tutto il territorio che si è stretto in una maniera incredibile, emozionante, ho sentito la vicinanza della mia terra, della mia città, del Salento, della gente che vive al mio fianco questa esperienza. L’ho sentita forte, fortissima, mi hanno voluto dare un segnale di presenza che mi ha davvero toccato», ha concluso il predidente giallorosso. 

La decisione del prefetto

Inatnto il prefetto di Lecce Maria Rosa Trio ha ha predisposto il servizio di vigilanza per Sticchi Damiani. La misura, decisa di concerto con le forze di polizia, è stata disposta per garantire la tutela dell'incolumità del professionista salentino, noto non solo per il suo ruolo a capo della dirigenza giallorossa, ma anche per essere un avvocato amministrativista nonché professore associato di Diritto Amministrativo all'Università del Salento. Ieri Sticchi Damiani, prima di partire per il Trentino e raggiungere la squadra in ritiro, è stato a lungo ascoltato dagli inquirenti a cui avrebbe riferito di non sapersi spiegare il movente del gesto.

Le telecamere di vigilanza

Dalla visione delle immagini acquisite da una delle telecamere in funzione nei pressi dell'abitazione sarebbe stata individuata la figura di uomo che di notte cammina sul marciapiede del palazzo dove Sticchi Damiani abita con la moglie. Un' immagine scura che al momento non garantirebbe l'identificazione del soggetto. Gli investigatori della Digos e Squadra Mobile sono propensi ad escludere la pista calcistica così come quella della criminalità organizzata all'origine del gesto.

© RIPRODUZIONE RISERVATA