Lecce, la statua di Sant'Oronzo resta a Palazzo Carafa

La statua restaurata di Sant'Oronzo
La statua restaurata di Sant'Oronzo
di Francesca SOZZO
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Mercoledì 19 Maggio 2021, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 16:16

La statua restaurata del santo patrono potrà essere ammirata da tutti. Dopo tre anni dedicati al restauro della statua bronzea di Sant’Oronzo, deteriorata dai segni del tempo, ora la statua è ospitata nell’atrio di Palazzo Carafa a Lecce, ingresso monumentale. E lì resterà.
Almeno secondo la volontà del vescovo della città Michele Seccia.

La proposta della Curia

Nei giorni scorsi infatti il vescovo ha incontrato il primo cittadino Carlo Salvemini, un incontro propedeutico alla sistemazione della statua che non può tornare sulla colonna in piazza Sant’Oronzo, con il rischio di rovinarsi definitivamente. Al suo posto ci sarà un “sosia”. 
In attesa dunque di comprendere in che modo sostituire la statua del santo e soprattutto che l’originale venga accolto in un’altra sede - tra le ipotesi quella del Sedile (oggi occupato da un info point) soluzione benvista dalla Curia e che in passato ha avuto ok anche dalla Soprintendenza -, Seccia ha chiesto di lasciare la statua lì dov’è a disposizione della cittadinanza e dei tanti turisti che potranno ammirarla da vicino. Ma tutelandola. 
In che modo? Il vescovo della città ha proposto al sindaco «di conservare la statua sotto una teca di vetro» e lasciare la statua a Palazzo di città. In vista anche della Festa dei santi patroni di agosto. Spostare ora la statua in un altro sito lasciando la colonna vuota senza il Santo Patrono che veglia sulla città sarebbe il momento meno adatto.
Palazzo Carafa dunque vaglia l’opzione: la strada da seguire è quella indicata dalla Curia.

L'intervento

Una grande teca che preservi la statua dopo il lungo intervento di restauro conservativo effettuato dalla ditta “Colaci Emilio Impianti e restauri”. Un intervento importante dovuto alle cattive condizioni in cui versava il simulacro e dal pessimo stato di conservazione di porzioni della struttura lignea interna determinato soprattutto da infiltrazioni di acque piovane e dallo sviluppo di fenomeni di biodeterioramento, come la carie bruna, che hanno del tutto modificato le proprietà chimico, fisiche e meccaniche del materiale . 
Ma se l’originale resterà al momento nell’atrio di Palazzo Carafa, un duplicato dovrà far bella mostra di sé invece sulla colonna in piazza Sant’Oronzo che non può restare ancora per molto tempo orfana del suo santo patrono. Delle scorse ore la proposta dell’architetto Luca Fiocca di far rivivere l’opera storica sotto forma di ologramma, con una riproduzione virtuale in 3D del simulacro del santo patrono di Lecce proprio in cima all’Ovale. Un modo questo per restituire alla piazza e ai leccesi uno dei simboli storici della città. 
La scelta tuttavia spetta al Comune che dovrà individuare la soluzione migliore per il “sosia” di Sant’Oronzo da riposizionare sull’antica colonna romana anch’essa sottoposta ad interventi di restauro. Ad operare sempre la ditta Colì: sull’intero manufatto sono state effettuate una serie di analisi per individuare il tipo di degrado che caratterizza le superfici lapidee e poi si è proceduto ad una serie di interventi tra cui consolidamento, disinfezione, pulitura e protezione finale delle superfici.
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