Centro di raccolta rifiuti nel quartiere residenziale. Le famiglie protestano contro il nuovo impianto: sì ai centri ma lontano dalle abitazioni

Il centro comunale di raccolta rifiuti
Il centro comunale di raccolta rifiuti
di Francesca SOZZO
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Sabato 5 Marzo 2022, 11:27 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 15:52

Un centro raccolta rifiuti al posto di un parco. In una zona residenziale. La scelta di realizzare un centro comunale di raccolta da localizzare in Via Caiulo è dell'amministrazione comunale. Ma i residenti della zona non ci stanno e domani mattina si sono dati appuntamento proprio in via Caiulo per un sit in di protesta. Mentre Fratelli d'Italia dai banchi dell'opposizione a Palazzo Carafa chiede che l'argomento venga discusso in commissione Ambiente. 

La decisione della giunta di Palazzo Carafa

La giunta di Carlo Salvemini infatti, l'11 febbraio scorso ha approvato la delibera di giunta per la realizzazione di due centri comunali di raccolta (uno in via Belloluogo e l’altro in via Caiulo), di 15 isole ecologiche intelligenti nel centro storico e nel centro urbano e 10 isole ecologiche intelligenti recintate in alcuni quartieri e nelle marine.

Progetti, da 4 milioni di euro, candidati per favorire l’economia circolare al bando Pnrr del Ministero per la Transizione Ecologica.

La protesta dei cittadini

La notizia ha lasciato scontenti i residenti della zona che hanno organizzato per domani mattina alle 10 un sit in di protesta e raccolta firme: circa trecento le famiglie dei quartieri Santa Lucia - Conservatorio - Piano Mortari che non sono contrari alla realizzazione dei centri comunali di raccolta purché non vengano inseriti in aree residenziali.

Ieri sera l'assemblea straordinaria delle famiglie di via Carrà che abitano nel condominio Agorà, quello più prospiciente all'area in cui sorgerà, se finanziato, il centro di raccolta.

Un condominio con vista "discarica" insomma. «Un intervento dal forte impatto per tutto il quartiere», commenta l'avvocato Luigi Sangiorgi che insieme al dottor Giuseppe Viggiano è stato nominato portavoce del condominio Agorà. 

La realizzazione del centro comunale di raccolta in una zona residenziale procurebbe dei danni non indifferenti non solo dal punto di vista del decoro «sappiamo bene che il centro si trasformerà in una vera e propria discarica con ammassi di materiale inerme - aggiunge l'avvocato a nome delle 16 famiglie che risiedono nel condominio Agorà - Noi non siamo contrari alla realizzazione dei centri raccolta, ma non possono sorgere in aree residenziali». Questo comporterebbe anche una svalutazione degli immobili sul mercato immobiliare oltre a disagi legati al traffico, all'igiene, alla pulizia del luogo.

Il primo passo dunque sarà quello di sensibilizzare l'opinione pubblica con il sit in di domani mattina. Il secondo potrebbe essere - e il condominio Agorà si è riservato la decisione - quello di percorre la strada legale, impugnando la delibera di giunta comunale la N° 45 del 11/02/2022. 

L'opposizione di Palazzo Carafa

«Come è consuetudine per questa maggioranza della finta partecipazione e del finto confronto, sono state prese scelte che interferiscono sensibilmente e tangibilmente con la vita dei leccesi,senza tenere conto del parere degli stessi e senza un’adeguata interlocuzione con le altre forze politiche (ma questo è ormai prassi)», tuonano dall'opposizione i consiglieri di Fratelli d'Italia Roberto Giordano Anguilla e Andrea Guido. 

I centri comunali di raccolta , infatti, sono strutture molto grandi che possono rappresentare una risorsa importante per la cittadinanza ma «che condizionano concretamente la viabilità e la vivibilità delle aree in cui vengono realizzati.Occupano migliaia di metri quadri e sono aperti al transito quotidiano di mezzi pesanti. Per questo motivo abbiamo chiesto e protocollato che venga inserito con urgenza, all’ordine del giorno della prossima commissione Ambiente, la discussione in merito ai “criteri di scelta dei siti per la realizzazione dei CCR". Via Belloluogo così come via Caiulo sono pieno centro abitato - concludono - e rappresentano proprio i luoghi indicati dal governo Salvemini per la costruzione di queste opere, motivo di seria preoccupazione per i residenti».

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