Emergenza finita, oggi a scuola. «Aule già calde, disagi limitati»

Emergenza finita, oggi a scuola. «Aule già calde, disagi limitati»
di Fabiana PACELLA
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Giovedì 12 Gennaio 2017, 06:21 - Ultimo aggiornamento: 14:10

Emergenza cessata, si ritorna a scuola in tutta la provincia dopo lo stop di due giorni, in molti casi allungato a tre, dovuto ai disagi della neve prima e del gelo poi.
La prima allerta era scattata per gli istituti di istruzione secondaria, in considerazione delle evidenti difficoltà per studenti e docenti pendolari, di percorrere strade impraticabili per raggiungere le diverse sedi, e si era poi estesa ai singoli comuni poiché le temperature basse degli ultimi giorni, ben al di sotto della media stagionale, avevano in molti casi creato guasti agli impianti di riscaldamento e alle condutture.
Ma da oggi, le arterie stradali principali sono libere e percorribili, i guasti sistemati e soprattutto gli ambienti caldi.
I sindaci di gran parte dei comuni della provincia di Lecce, come Leverano, Trepuzzi, Veglie, Bagnolo, Cursi, Cannole e molti altri, hanno infatti predisposto l’accensione degli impianti di riscaldamento delle scuole di competenza nella giornata di ieri, per garantire ambienti e temperature adeguati agli studenti come agli insegnati.
L’ultimo stop alle lezioni, in ordine di tempo, era stato diramato in via ufficiale attraverso una circolare firmata dal prefetto di Lecce, Claudio Palomba, e inviata martedì a tutti i sindaci dei comuni della provincia, al commissario straordinario di Galatina Guido, al presidente della Provincia, al dirigente del ministero dell’Istruzione-Ufficio scolastico provinciale e al comandante della polizia locale di Lecce.
«Da valutazioni emerse in sede di Centro Coordinamento Soccorsi – scriveva il prefetto – e dall’avviso meteo diramato dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, con il quale si prevede il persistere delle nevicate con temperature molto basse e conseguenti stese gelate, è opportuno ove non già predisposto nelle ordinanze adottate, disporre la chiusura degli istituti scolastici per la giornata di mercoledì 11 gennaio».
Ieri nessuna precipitazione nevosa, temperature stabili ma soprattutto tanto sole, utile a sciogliere il ghiaccio rimasto sulle strade.

I guasti segnalati in alcuni istituti, come a Porto Cesareo dove gli operai già al lavoro per adeguamenti sono stati costretti a interrompere l’attività a causa del freddo insostenibile, sono stati tutti riparati.
«Difficoltà non ce n’erano prima né adesso – spiega il consigliere provinciale con delega alla Pubblica istruzione, Giovanni Tundo -. In maniera apprezzabile e strategica abbiamo gestito i problemi relativi a riscaldamento e freddo. Nel novero di piccoli disagi prevedibili, c’è il caso di Squinzano per cui alcuni studenti sono venuti a manifestare a Palazzo Adorno ma abbiamo risolto in maniera veloce anche quella criticità legata al riscaldamento».

Il problema reale per cui gli organi preposti hanno alzato la guardia «era legato ai trasporti – aggiunge Tundo - abbiamo chiuso soprattutto gli istituti di secondo livello, perché molti studenti sono pendolari, vengono da comuni limitrofi come molti docenti. Le difficoltà legate alla percorribilità delle strade non sono addebitabili a nessuno, se non ad una situazione meteorologica che non si verificava dal 2001. A mio parere, ma resta un’idea personale, si sarebbe potuti tornare a scuola ieri. C’è stato eccesso di zelo, ed è giusto così, perché prefetto ed autorità preposte hanno avuto elementi validi per muoversi in tal senso».
Scuole tutte aperte dunque e lezioni al via con tre giorni di ritardo sulla tabella di marcia e sui programmi ministeriali.

Restano un incognita le bizze del meteo, che potrebbe portare ancora una volta neve a bassa quota già dalla prossima settimana.

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