Lecce, arriva il terzo liceo scientifico: per la sede, Calasso in pole

Lecce, arriva il terzo liceo scientifico: per la sede, Calasso in pole
di Maurizio TARANTINO
4 Minuti di Lettura
Venerdì 14 Ottobre 2022, 05:00

Terzo liceo scientifico a Lecce, forse è la volta buona. Il piano di dimensionamento regionale che sarà approvato entro l’anno punta fortemente a far nascere il nuovo polo scolastico nel capoluogo salentino. La sede dovrebbe essere quella del “Calasso” all’interno dell’edificio scolastico di Viale Marche-Via Cataldi ma si stanno facendo gli ultimi ragionamenti: la Regione non vorrebbe creare un istituto “ibrido” tecnico-scientifico; Palazzo dei Celestini invece chiede di valutare in primis questa scelta.

Una necessità

Il nuovo Scientifico è diventato una necessità già da qualche anno, vista la presenza di un numero enorme di studenti che frequentano il liceo scientifico “Banzi” di Lecce, arrivato a ospitare 1.800 alunni. Ma non è il solo. Il liceo classico e musicale “G. Palmieri” ne conta 1.554 e il liceo scientifico “C. De Giorgi” ne ha 1.440. Una situazione al limite che ha creato tutta una serie di controindicazioni in questi anni e che ha portato la Provincia di Lecce a proporre, negli anni passati, la creazione appunto di un ulteriore istituto scientifico. 
«Gestire 1.800 alunni non è semplice - spiega la dirigente Antonella Manca -.

I parametri ottimali, come previsto dalla legge, parlano di 900 studenti arrivando fino ad un massimo di 1.200 nelle scuole di grandi dimensioni: noi siamo ben oltre. Lo scorso anno siamo stati costretti a respingere 56 iscrizioni alle classi prime: le richieste erano state 356. Due anni fa gli iscritti sono stati 400: se avessimo accolto tutti, l’istituto avrebbe superato in breve tempo, i duemila alunni. Tutto questo condiziona l’offerta formativa, oltre al numero di docenti e di collaboratori che devono essere sufficienti. A definire i criteri di ammissione è il Consiglio di istituto che ha stabilito di dare priorità alle famiglie che hanno già altri figli a scuola e secondo il criterio della vicinanza con un 70% riservato ai leccesi e il 30% a chi viene dalla provincia. Alla fine comunque la percentuale dei ragazzi del circondario è stata superiore». 

Il Banzi accetterà poche nuove iscrizioni

Così dal prossimo anno, alla partenza del nuovo Liceo, il “Banzi” accetterà pochissime nuove iscrizioni, giusto quelle utili per compensare le classi in uscita e ridurre la pressione scolastica che, caso particolare, è così rilevante solo a Lecce. In provincia infatti la popolazione scolastica degli istituti di istruzione secondaria superiore, subirà, nei prossimi anni, considerando le iscrizioni presso le scuole del primo ciclo di istruzione ed i dati relativi alla popolazione residente nel territorio, una significativa diminuzione. Un processo che unito al problema dei trasporti, nota causa di difficoltà per gli studenti che frequentano soprattutto nel Sud Salento, potrebbe mettere a rischio il mantenimento dell’autonomia scolastica per alcune scuole operanti sul territorio provinciale. Intanto i tempi si fanno serrati. Per il primo ciclo i Comuni presenteranno i piani di organizzazione entro il 18 ottobre, per il primo e secondo ciclo (scuole superiori) la Provincia approverà i piani entro il 12 novembre. 

L'assessore: «Al lavoro per sistemare la rete scolastica»

«Siamo al lavoro da diversi mesi - sottolinea l’assessore provinciale all’Istruzione, Fabio Tarantino - e vogliamo arrivare a gettare le basi per una sistemazione complessiva della rete scolastica, in particolare quella della Secondaria di secondo grado che compete a noi. Nei prossimi giorni ci sarà un incontro con i sindacati a l’assessore regionale Sebastiano Leo a Palazzo dei Celestini per affrontare i problemi strutturali, in particolare quello del contingente Ata che, dopo l’emergenza Covid, si è ridotto enormemente mettendo in difficoltà i dirigenti». 
Le indicazioni della Provincia saranno propedeutiche per lo sviluppo della nuova mappa ma l’ultima parola spetterà comunque alla Regione come già dimostrato lo scorso anno quando da Bari fu mantenuto, sostanzialmente, l’assetto precedente. «Sulla situazione dei Comprensivi salentini - conclude Tarantino - il parere provinciale è quello di andare incontro alle richieste dei Comuni laddove non si creino situazioni conflittuali e di disagio per la popolazione scolastica. Di certo il decremento demografico porterà a rivedere in maniera complessiva gli accorpamenti nati nei decenni precedenti per dare omogeneità e stabilità all’offerta formativa».

© RIPRODUZIONE RISERVATA