Scambiato per tifoso, era un tecnico: revocato il Daspo

Lo stadio via Del Mare
Lo stadio via Del Mare
di Roberta GRASSI
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Sabato 11 Febbraio 2023, 15:00 - Ultimo aggiornamento: 13 Febbraio, 10:04

Avevano ritenuto fosse un tifoso scalmanato e per questo lo avevano sottoposto a Daspo, e invece era soltanto il tecnico del servizio di videosorveglianza dello stadio. Il Tar di Lecce gli ha dato ragione con sentenza di merito. Ma nell'attendere il «tortuoso, lungo (e assai ingiusto) percorso giudiziario affrontato», scrive il suo avvocato Giuseppe Milli, l'uomo Michael Pastore, ha perso il lavoro

I fatti 

Tornando ai fatti.

Nel settembre 2017 il questore di Lecce emise un Daspo (Divieto di accedere alle manifestazioni sportive) all'uomo, per un periodo di tre anni. L'uomo era un addetto alla manutenzione ordinaria e all'assistenza tecnica degli impianti di videosorveglianza dello Stadio comunale di Lecce. Nel successivo iter processuale era stato denunciato il fatto che non fosse «autorizzato a muoversi liberamente all'interno dello stadio, fatti salvi gli interventi urgenti ed eccezionali per anomalie o guasti segnalati». 

La ricostruzione

L'uomo ha infatti specificato di essere del tutto estraneo ai disordini che risalgono al 24 maggio 2017, quando allo stadio scesero in campo il Lecce e la Sambenedettese. Circostanza emersa anche in sede penale, dove Pastore era stato assolto con la formula "perché il fatto non sussiste". Pastore, infatti, a quanto è stato ricostruito dalle immmagini del dvd di videosorveglianza dellos tadio, aveva aperto il cancello del settore "distinti nord-est" solo per raggiungere il luogo dove doveva effettuare il controllo. In questa circostanza un uomo con la felpa nera si era intrufolato alle sue spalle. 

L'uomo ha perso il lavoro

Il Tar ha quindi rimosso il daspo, su richiesta del legale che aveva rappresentato la necessità di arrivare a un prounciamento anche per poter rivendicare un risarcimento del danno. «Michael - si legge in una nota del legale - oggi finalmente ha avuto la parola fine a seguito di sentenza di merito emessa dal
Tribunale Amministrativo Regionale sede Lecce (presidente Endrico D'Arpe)». «Non si trovava allo stadio come un facinoroso tifoso ma era presente nella veste di mero lavoratore - prosegue -  essendo dipendente della ditta che curava all'interno della struttura sportiva la gestione dell'impianto di illuminazione in ogni gara del Lecce».  «Nessuno potrà comprendere - conclude - quanta sofferenza è stata inflitta al povero Michael Pastore il quale a causa dell'altrui ingiusta condotta ha perso il posto di lavoro». 

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