Sette giorni in mare, poi lo sbarco di 33 curdi: due ricoveri per ipotermia e fratture

Sette giorni in mare, poi lo sbarco di 33 curdi: due ricoveri per ipotermia e fratture
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Domenica 5 Gennaio 2020, 09:57 - Ultimo aggiornamento: 19:53
C'erano anche donne e due bambini di 5 e 9 anni fra i 33 profughi curdi e iracheni sbarcati spontaneamente questa notte a San Cataldo, marina di Lecce e poi rintracciati da Croce rossa e Polizia di Stato.

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«Circa dieci - scrive la Croce rossa - le persone completamente fradice, in stato di seria ipotermia dopo essere stati calati nelle gelide acque del nostro mare per raggiungere la riva. Una donna e un ragazzo sono stati ricoverati per sospetta lussazione e ulteriori accertamenti. In viaggio da una settimana pare abbiano raggiunto le nostre coste in un gommone partendo dall'Albania».

Soccorsi e accolti dalle donne e dagli uomini della squadra emergenze del comitato Croce rossa di Lecce, hanno trovato riparo nei mezzi di soccorso a San Cataldo.
Ma nel freddo di questa notte a scaldare i cuori dei soccorritori e delle forze dell'ordine ci hanno pensato i due bimbi curdo-iracheni più piccoli che, con la gioia negli occhi per aver ricevuto il kit di prima accoglienza dai nostri ragazzi, si sono addormentati al caldo della volante della Polizia di Stato. Tutto il gruppo è stato poi trasferito al centro Don Tonino Bello di Otranto.
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