Lecce, dopo sei anni riprendono i lavori per la chiesa. Campanile di 44 metri

La chiesa di San Vincenzo de' Paoli
La chiesa di San Vincenzo de' Paoli
di Paolo CONTE
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Sabato 4 Giugno 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 17 Febbraio, 20:18

Dopo un anno e due mesi di stop, si apprestano a ripartire i lavori per la realizzazione della chiesa di San Vincenzo de’ Paoli nel quartiere Casermette, in via vecchia Carmiano, a Lecce progettata dall’architetto Angelo Molfetta. La data della riapertura del cantiere non è ancora stata fissata, ma con ogni probabilità, la Marullo Costruzioni riprenderà i lavori entro la fine di giugno a sei anni esatti dall’inizio dell’opera. Salvo imprevisti, la deadline degli interventi è prevista per la fine dell’anno. 

Il progetto


Il progetto che coinvolge la realizzazione di un grande complesso parrocchiale ammonta a circa 5 milioni di euro. Il 75% finanziati da Cei (Conferenza episcopale italiana) e la restante parte suddivisa tra l’Arcidiocesi di Lecce e la parrocchia di San Vincenzo de’ Paoli. 
«Sinora abbiamo raccolto 1,2 milioni di euro per questo ambizioso progetto - dice il parroco Fernando Doria -, ma il finanziamento di Cei è stato calcolato nel 2012 quando le spese erano inferiori rispetto ad oggi. È aumentato tutto ma il finanziamento iniziale è rimasto lo stesso. Purtroppo con l’aumento dei costi dei materiali, l’avvento della pandemia e lo scoppio della guerra in Ucraina, siamo stati costretti ad effettuare delle modifiche di carattere tecnico per rientrare nelle spese. Anche per questo motivo i lavori hanno subito una frenata, ma finalmente a breve ripartiranno con l’auspicio che proseguiranno spediti sino alla fine». 

Un campanile alto 44 metri


La nuova chiesa sarà dotata di un campanile alto 44 metri con 6 campane e sorgerà su una superficie complessiva di 20 mila metri quadrati, di cui 14 mila riservati ad attività sportive. Un luogo di culto caratterizzato da arcate in legno finlandese fornite dalla Alberani Corporation e vetrate realizzate dalla ditta Poli di Verona. La chiesa al suo interno si estenderà su una superficie di 900 metri quadrati e avrà un soffitto alto 25 metri sovrastato da una cupola in vetro. Uno stile architettonico moderno che anticipa il grande tempo sulla terra, ispirandosi alla visione di San Pio da Pietrelcina. «Sarà una delle parrocchie più attrezzate della città - prosegue don Fernando Doria -. La struttura è molto grande e finalmente potremo lasciare la sede parrocchiale attuale che dispone di un salone di appena 100 metri quadri. È prevista la realizzazione di un campo da calcio regolamentare divisibile in tre campi di calcetto ed una tensostruttura in cui sarà possibile disputare partite di calcetto, pallacanestro e pallavolo. Adiacente alla parrocchia verranno costruite venti stanze per incontri di catechesi, una baby room, il salone parrocchiale e la casa canonica. Inoltre - aggiunge - verrà realizzato un sentiero immerso nella natura intorno al quale si estenderanno 10 mila metri quadrati di prato all’inglese».

La struttura

Accanto alla chiesa sorgeranno locali di Ministero pastorale per l’attività liturgica, catechistica e sociale. E ampi spazi verdi dedicati alla comunità di tutte le fasce d’età. 
«Le famiglie potranno sostare per fare un pic-nic e i bambini potranno giocare in sicurezza - spiega il parroco -. Avremo anche la possibilità di organizzare manifestazioni e iniziative di vario genere affinché la nuova parrocchia non sia soltanto un luogo religioso, ma anche un posto di aggregazione sociale che valorizzi il quartiere e la città tutta - conclude -. Sarà il primo luogo d’incontro del quartiere e l’obiettivo è quello di riaggregare la comunità».
Anche l’economo dell’Arcidiocesi don Antonio Montinaro è entusiasta per l’imminente ripartenza dei lavori: «Ormai siamo giunti ad un accordo interno e i lavori dovrebbero riprendere tra poco.

I problemi d’intesa tra i progettisti e le imprese interessate sono stati risolti. Siamo ancora indaffarati nel ricalcolo di tutte le spese, ma siamo ottimisti per il prosieguo dei lavori. Chiaramente - aggiunge - dovremo procedere secondo le indicazioni della Cei che ha donato l’8x1000 per la realizzazione di questa grande opera».

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