Stop ai ricoveri al “Fazzi” per il picco dell’influenza

Stop ai ricoveri al “Fazzi” per il picco dell’influenza
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Sabato 23 Gennaio 2016, 10:26
La Asl prepara la “trincea” per affrontare l’onda d’urto del picco influenzale. Due le novità più importanti: il blocco dei ricoveri programmati sarà deciso dai singoli direttori di ospedale e per i casi di insufficienza respiratoria saranno inviati a Bari i campioni di materiale biologico prelevato ai pazienti per permettere la diagnosi precoce in caso di meningite o di influenza determinata dal terribile virus H1N1 in circolazione dal 2009 e presente anche quest’anno.

Queste le mosse del direttore sanitario della Asl di Lecce, Antonio Sanguedolce, che ha concordato il da farsi con il direttore del Servizio igiene e sicurezza della Asl, Alberto Fedele. «Si tratta di un protocollo interno – spiega Fedele – che dà indicazioni sanitarie agli ospedali in modo da uniformare le procedure. L’obiettivo è quello di sgombrare il campo da dubbi e arrivare a una diagnosi precoce. Si attiva la sorveglianza nei casi gravi di insufficienza respiratoria e per quei casi ancora più gravi che portano il paziente al ricovero in terapia intensiva. Quando arriva un paziente in queste condizioni si inviano i campioni da analizzare al laboratorio di riferimento e abbiamo in tempi rapidi certezze.

I dati sulla vaccinazione ci fanno sperare che le cose vadano meglio dello scorso anno e, per il momento, non ci aspettiamo grandi numeri di eventi gravi. Il primo report regionale sull’influenza è fermo al caso di Tricase e non ci sono altre forme gravi accertate».
La prima vittima pugliese dell’H1N1, infatti, è stata una donna salentina di 58 anni che soffriva di insufficienza renale cronica e che aveva subito anche il trapianto di un rene. Una delle categorie per le quali è consigliata la vaccinazione antinfluenzale che, però, la donna non aveva fatto e dopo tre giorni di ricovero nella Rianimazione dell’ospedale di Tricase è morta per insufficienza respiratoria.

Per i ricoveri, invece, Sanguedolce ha deciso di autorizzare i direttori degli ospedali a bloccare quelli programmati ed è dato per certo che il Fazzi non potrà fare a meno di adottare la misura vista la carenza di posti letto. Una prima misura è stata adottata dal direttore dell’ospedale, Giampiero Frassanito, con un ordine di servizio che obbliga i direttori dei reparti a riservare il 10% dei posti letto (mediamente due posti letto a reparto) ai ricoveri urgenti che arrivano dal pronto soccorso. Una misura accolta con favore dal direttore del reparto, Silvano Fracella, che comunque sin da subito ha sottolineato che per affrontare l’emergenza legata al picco influenzale serve un numero di posti letto maggiore e, di conseguenza, il blocco dei ricoveri programmati.

Un problema che si presenterà con più forza dalla fine del mese quando, appunto, è atteso il picco influenzale. Questa settimana il sito Influweb mostra un’incidenza dell’influenza più bassa: 7,69 per cento e un solo caso di Ili (sindrome simil influenzale caratterizzata da un’affezione respiratoria acuta, febbre oltre i 38 gradi, cefalea, malessere generalizzato, sudorazione, brividi, astenia e da almeno un sintomo tra: tosse, faringodinia, congestione nasale) contro il 18,75 per cento e i tre casi di Ili della settimana scorsa. Influnet, invece, l’Osservatorio epidemiologico dell’Istituto superiore della sanità, registra una bassa incidenza: meno del 2,36 per cento ogni mille assistiti. La punta più alta è nella fascia d’età tra i 15 e i 64 anni: 3,37 per cento. Oltre all’H1N1, quest’anno è in circolazione anche l’H3N2 e una nuova variante di tipo B (B/Phuket/3073/2013).
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