Andrea e Fatou, il mondo è vostro: dalle periferie il messaggio contro il razzismo

Andrea e Fatou, il mondo è vostro: dalle periferie il messaggio contro il razzismo
di Stefania DE CESARE
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Venerdì 13 Dicembre 2019, 21:32 - Ultimo aggiornamento: 14 Dicembre, 17:06
Fatou e Andrea, due bambini che si abbracciano e lanciano un messaggio alle generazioni del futuro: prendetevi il mondo. Non è la prima volta che i suoi colori e la sua arte invadono la periferia di Lecce, restituendole colore e prospettiva. Lo street artist Chekos Art si è rimesso al lavoro in via Ragusa, nel rione Stadio, usando la facciata bianca di una palazzina come una tela per creare un murale contro il razzismo.

L’opera fa parte della terza edizione del progetto di rigenerazione urbana che il collettivo 167/B Street porta avanti da anni nella periferia leccese, un quartiere con un passato “difficile” ma che sta andando incontro a una rapida trasformazione proprio grazie alle famiglie di migranti, nuovi assegnatari degli alloggi popolari, e alle scuole dove ogni giorno si incontrano culture diverse. Luoghi di convivenza da cui ripartire. E sono proprio Fatou e Andrea i primi testimonial di questo cambiamento.

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«L’artista ha voluto realizzare il progetto partendo proprio dai bambini del nostro territorio – racconta Ania Kitlas, presidente associazione 167/B Street -. Andrea è un bambino che vive nel quartiere. Ogni mattina ha la possibilità di ammirare il murale proprio dalla finestra della sua abitazione. È veramente orgoglioso del murale e del contributo che è riuscito a dare. Anche Fataou lo è. Lei è una bambina senegalese che vive a Lecce fin da piccola e frequenta spesso il nostro laboratorio e il quartiere».

L’opera d’arte urbana nasce da una citazione del film “La Haine” di Mathieu Kassovitz, dove si narrano le vicende di tre ragazzi della banlieu (periferia) parigina. Il messaggio che Chekos’Art porta nella “banlieu leccese” è affidato ai muri: «Fatou ed Andrea, si abbracciano in un tempo sospeso – afferma l’artista - come monito perpetuo alle generazioni del futuro: non fatevi rubare la speranza, incalzate gli “adulti” a lasciare un mondo migliore di quello che hanno trovato, altrimenti, prendetevi il mondo».

Il progetto 167 Art Project, reduce del successo degli anni precedenti, si colloca in una linea di continuità e forte autodeterminazione della comunità della zona. La terza edizione ha come protagonisti i più piccoli, «affidatari elettivi di quelle che sono le nostre produzioni culturali e artistiche, perché, gli unici in grado di continuare a contrastare con la loro deliberata purezza, sentimenti di comunanza e unanimità condivisa e accogliente, priva di logiche di odio – si legge nel comunicato -. Il mondo è nostro è l’emblema della fiducia riposta nel “nuovo mondo” che si sta sviluppando nel quartiere, ma affinché questo mondo sia luogo di convivenza e non di esclusione è fondamentale lavorare nel presente. Per questo il progetto di quest’anno è rivolto al presente più concreto e umano a cui possiamo affidare il nostro futuro: i bambini».

Due gli artisti pugliesi coinvolti in questa edizione: il leccese Chekos Art e il mesagnese Millo che omaggiano i bambini ispirandosi alla loro innocenza, trasparenza e verità. «Nei prossimi giorni sarà presentato il murale dell’artistaMillo – ha aggiunto Kitlas -. Dal 2017 a oggi abbiamo prodotto 8 opere d’arte realizzate da diversi artisti che hanno trasformato la zona in un vero museo urbano». La direzione artistica e tutto l’intervento organizzativo è a cura di 167B street, laboratorio d’arte urbana, nome ispirato all’omonimo quartiere. Il progetto è voluto e finanziato da Don Gerardo e dalla comunità parrocchiale San Giovanni Battista, e realizzato grazie allo sponsor “Caparol” e alla collaborazione del “Gruppo Edil Colazzo rete 2012” di Soleto. L’iniziativa è sostenuta da Arca sud Salento e dal Comune di Lecce.
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