Rapina all’Aci, terrore per mamma e figlia

Rapina all’Aci, terrore per mamma e figlia
di V.Bla.
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Mercoledì 14 Marzo 2018, 18:57 - Ultimo aggiornamento: 15 Marzo, 18:48

LECCE - Hanno agito in due, con il volto coperto, entrambi armati di coltelli e uno aveva anche una pistola. Hanno fatto irruzione negli uffici Aci, all’angolo tra via Candido e via Orsini Del Balzo alle 18 in punto, quando la sede dell’Automobile club era quasi deserta perché ormai orario di chiusura. All’interno, infatti, c’era solo una dipendente pronta per andare via insieme con la figlia: una ragazzina minorenne che l’aveva raggiunta appena da qualche minuto.

All’improvviso, i due rapinatori hanno fatto irruzione: uno, con il volto coperto da una calzamaglia a rete, ha puntato la pistola contro la dipendente e, dopo aver rovistato nella sua borsa, le ha urlato di tirare fuori la chiave della cassaforte. Sono stati attimi di terrore: la donna è stata costretta a seguire uno dei due malviventi e ad aprire la cassaforte e le casse dei terminali. Nel frattempo l’altro rapinatore, con il volto coperto da una sciarpa, ha puntato un coltello alla gola della ragazzina, facendola sedere su una sedia poco distante e imponendole di stare zitta.

Il colpo è durato una manciata di minuti: alla fine la cassaforte è stata aperta e i rapinatori sarebbero riusciti a prendere, secondo una prima stima, una busta contenente circa 1.300 euro. Nelle fasi concitate della fuga, è partito anche un colpo di pistola che solo per un caso fortuito non ha ferito nessuno e che si è andato a conficcare in un armadio in legno. Ne è nato addirittura un diverbio tra i rapinatori, preoccupati non solo per il pericolo procurato, ma anche del fatto che quel colpo sordo potesse attirare l’attenzione dei passanti. Non erano nemmeno le 18.15 quando i due sono usciti dalla sede Aci e si sono allontanati a piedi, senza correre, lungo via Candido e in direzione di viale don Minzoni.

 

Secondo alcuni passanti, che hanno visto i due allontanarsi ma non potevano sapere che fossero due rapinatori, si tratterebbe di due persone di corporatura magra che trasportavano due borsoni di colore verde. Stando a queste testimonianze, i borsoni sembravano anche pieni e pesanti, tanto da rendere difficoltosa ai due la camminata. Un particolare, questo, che farebbe sospettare che il bottino possa essere più sostanzioso. Anche se per avere certezze bisognerà aspettare la sua esatta quantificazione, che avverrà nelle prossime ore.
Sul posto sono giunti gli agenti delle Volanti e della Squadra Mobile di Lecce, che hanno ascoltato i testimoni all’interno e all’esterno dell’edificio e hanno avviato le indagini. Intanto, fuori si era già radunata una folla di residenti e impiegati negli uffici e nei negozi vicini. La preoccupazione è grande, anche perché si tratta del secondo “colpo” all’Aci nell’arco di due settimane. Lo scorso 1 marzo un rapinatore solitario aveva sequestrato una dipendente e un’addetta alle pulizie, ma poi era fuggito a mani vuote non essendo riuscito a farsi consegnare le chiavi della cassaforte. E appena una settimana prima, alla fine di febbraio, due rapinatori avevano fatto irruzione all’interno dell’agenzia assicurativa Sara di via Orsini del Balzo e ne erano usciti con 5mila euro in contanti.

Intanto, tra i residenti infuria la polemica per l’assenza di qualunque misura di sicurezza a tutela dei dipendenti di un ufficio in cui ogni giorno passa un’ingente quantità di denaro, e anche degli stessi passanti. «Prima - commenta amaramente una residente - davanti alla porta dell’Aci c’era sempre il vigilante, adesso non più. Siamo alla mercé dei malviventi, che infatti hanno ormai preso di mira il quartiere. Tra poco dovremo avere anche paura ad uscire di casa».
 

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