Lecce, in periferia i nuovi progetti per Questura, caserma dei Vigili del fuoco e Cittadella della giustizia. Ecco dove sorgeranno

La vecchia questura di Lecce
La vecchia questura di Lecce
di Stefania DE CESARE
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Martedì 25 Gennaio 2022, 05:00 - Ultimo aggiornamento: 5 Marzo, 13:22

Da immobili obsoleti, fatiscenti e con spazi ristretti a sedi rinnovate e locali allargati. Dal centro (spesso intasato) alle periferie. È conto alla rovescia per il trasloco della questura, dei caserma dei vigili del fuoco e della cittadella della giustizia: con il nuovo anno si punta a velocizzare l’iter per la costruzione delle due nuove sedi di polizie e pompieri e per la realizzazione del nuovo Palazzo di Giustizia del Salento. Obiettivo: una maggiore funzionalità alle esigenze della città. Tre novità destinate a cambiare il volto della città le cui procedure si intrecciano in questi giorni.

Immobili vetusti

Ma andiamo con ordine. Il futuro della nuova questura è legato a quello del comando dei vigili del fuoco. La svolta è attesa da tempo viste le condizioni di criticità in cui versano gli immobili che ospitano i caschi rossi (da tempo alle prese con le gravi carenze della “casa” attuale denunciate dai sindacati) e gli agenti. L’addio alla sede di viale Otranto, nel caso della questura, è atteso da quando nel 2012 fu interdetto il terzo piano dell’edificio e, da luglio 2017, si sono registrati cedimenti (per fortuna messi in sicurezza) al secondo piano. I suoli dove saranno realizzate entrambe le nuove infrastrutture – messi a disposizione dal Comune - sono stati inseriti nel Piano delle alienazioni che sarà approvato domani in Consiglio comunale. 

Questura e comando dei vigili fuoco

La nuova questura sorgerà nell’area compresa tra via Caduti di Nassirya all’angolo con via delle Silene (nei pressi della rotatoria) e via Catanzaro. Attraversando via Caduti di Nassirya, di fronte ai terreni della futura sede della polizia di Stato, sorgerà il nuovo comando dei vigili del fuoco (angolo con via Carrà). Entrambe sono collocate nella zona di espansione tra via Merine (palazzetto dello sport) e l’area di Settelacquare, ad un passo dalla Tangenziale Est. Certo, bisognerà aspettare. C’è da fare il progetto, ma la strada, dal punto di vista istituzionale, è in discesa dopo la firma della convenzione di alcuni mesi fa. L’orizzonte temporale del cantiere? Ancora da stabiliare. In ogni caso, i due “traslochi” sono stati studiati per decentrare i due comandi e rispondere a particolari necessità urbanistiche. Per quanto riguarda la questura, l’obiettivo è quello di decongestionare una zona centrale della città dove la viabilità è messa a dura prova ogni giorno. Per la caserma dei vigili del fuoco, invece, si tratta di un trasloco funzionale alle attività del corpo pensato anche per rendere più efficienti gli spostamenti. 

Cambio di destinazione

Con la delibera di domani in Consiglio si procederà al cambio di destinazione d’uso (da “attrezzature per l’istruzione” a “attrezzature militari per la protezione civile e l’ordine pubblico”) per i due terreni che saranno ceduti a titolo oneroso, come si dice tecnicamente, all’Agenzia del Demanio: quest’ultima, in cambio, scomputerà numerosi crediti che vantava nei confronti del Comune di Lecce da oltre 20 anni. «È motivo di orgoglio che tutto questo possa avvenire grazie ad una meravigliosa sinergia fra alcuni importanti attori – afferma il consigliere Giorgio Pala, alla guida della Commissione Controllo - tutti uniti per migliorare la sicurezza della città e la qualità del lavoro delle forze dell’ordine». 

Cittadella

Ed è conto alla rovescia anche per la Cittadella della Giustizia di Lecce il cui progetto, di cui è titolare l’Agenzia del demanio, dovrà essere illustrato anche al sindaco Carlo Salvemini nei prossimi giorni in funzione delle esigenze del distretto di Corte d’Appello. Uno step cruciale per l’opera da realizzare sui terreni di via Adriatica confiscati alla mafia (ex deposito “Matarrelli”) lungo la strada per Torre Chianca (meno di 5 chilometri fuori dalla città) e facilmente accessibili dall’anello della Tangenziale Est che circonda la città e collegato alla superstrada per Brindisi. Nel Palagiustizia confluiranno le attività oggi dislocate su via Brenta (polo civile), di viale De Pietro (polo penale) e di via Calabria (sede di polizia giudiziaria distaccate in Procura). 
Anche il Comune dovrà fare la sua parte. A Palazzo Carafa spetterà l’inquadramento urbanistico del parco della giustizia. Al momento l’amministrazione attende di prendere visione dell’idea progettuale dopodiché saranno chiarite anche quali eventuali variazioni urbanistiche - viabilità, le aree dei parcheggi, aree verdi, trasporto pubblico, rete dei servizi ed altro – si dovranno adottare per rendere funzionale la cittadella. Uno studio da inserire nel documento programmatico preliminare al Pug. Il punto di partenza sarà la collocazione dell’immobile situato dove oggi transitano poche decine di auto al giorno ma che in futuro, proprio con la realizzazione della cittadella, si prevede l’afflusso di migliaio di persone fra addetti ai lavori ed utenti. Prossimo passo: la gara per l’affidamento dei lavori con i 70 milioni di euro stanziati dal Ministero della Giustizia. Per la fine dell’opera, però, bisognerà ancora avere pazienza. I tempi: non prima del 2026.
 

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