Lecce, prostituzione maschile: otto arresti per violenza, rapina e spaccio

Lecce, prostituzione maschile: otto arresti per violenza, rapina e spaccio
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Mercoledì 9 Marzo 2022, 08:26 - Ultimo aggiornamento: 10 Marzo, 07:57

Operazione dei carabinieri in due città  italiane: Torino e Lecce sotto la lente di ingrandimento delle forze dell'ordine che hanno scoperto un giro di prostituzione maschile che ha portato in carcere 8 persone.

L'operazione nelle due città

Un giro di prostituzione maschile, basato sulla cessione di sostanze stupefacenti in cambio di rapporti sessuali, è stato scoperto dai carabinieri che hanno eseguito otto misure cautelari nelle province di Torino e di Lecce.

Violenza sessuale aggravata, rapina in concorso e spaccio di sostanze stupefacenti i reati contestati a vario titolo dall'inchiesta, condotta da marzo a luglio 2021, che ha fatto emergere due violenze sessuali eseguite con l'utilizzo di GHB, la cosiddetta droga dello stupro, nonché una rapina in abitazione. 

L'indagine

Giovani tossicodipendenti adescati in Lungo Dora Napoli, corso Emilia e corso Principe Oddone per partecipare a festini a base di droga e sesso in case di lusso del centro. Parla di questo l'inchiesta della Procura di Torino, coordinata dal pm Livia Locci, che ha portato oggi i carabinieri a eseguire otto arresti tra il capoluogo piemontese e Lecce.

A far scattare l'indagine, nell'ambito della quale due imprenditori erano già stato denunciati, sono state le dichiarazioni di un 23enne che, alla trasmissione Le Iene su Italia 1, aveva raccontato dei ragazzi che si prostituivano in cambio di stupefacente, crack in particolare.

Durante gli incontri, secondo l'accusa, veniva usato anche Ghb, la cosiddetta droga dello stupro.

Secondo la ricostruzione dei fatti e del modus operandi, i soggetti avrebbero individuato le vittime attraverso piattaforme social per incontri maschili e, con la scusa di consumare rapporti sessuali all’interno di appartamenti/B&B appositamente affittati per lo scopo, avrebbero somministrato loro inconsapevolmente sostanze stupefacenti (prevalentemente GHB, nota come droga dello stupro), riducendole così in stato di incoscienza. Gli indagati, così, si sarebbero impossessati dei beni che le persone offese avevano con sé, oltre ai dati delle loro carte di credito che sarebbero state poi utilizzate indebitamente per effettuare cospicui acquisti e pagamenti online. Gli episodi ricostruiti sarebbero ascrivibili a tre rapine commesse a Torino nel mese di marzo a danno di tre soggetti italiani.

La testimonianza

«È stato un spacciatore a dirmi che, se volevo fumare, c'erano un suo amico, parecchio ricco, che avrebbe avuto piacere della mia compagnia». Inizia così il lungo racconto alla trasmissione di Italia 1 Le Iene del 23enne che con la sua denuncia ha fatto scoprire a Torino un giro di prostituzione maschile e di droga. «Le case erano delle regge e c'era tanto stupefacente. C'erano altri fumatori di crack come me. Se non facevi sesso, non ti drogavi...». Non tutti i ragazzi, e non sempre, erano consenzienti. Per convincere chi si dimostrava titubante veniva usato il Ghb, la cosiddetta droga dello stupro. «Una sera ho bevuto un bicchiere di vino servito da loro, non mi sono sentito bene e sono andato via - racconta il 23enne -. Non riuscivo neanche a parlare. E' arrivata l'ambulanza a prendermi e dalle analisi è risultato che avevo assunto del Ghb».

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