Giù i redditi dei lavoratori, leccesi più poveri

Giù i redditi dei lavoratori, leccesi più poveri
di Fabiana PACELLA
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Domenica 3 Aprile 2016, 07:35 - Ultimo aggiornamento: 16:46
Aumentano i contribuenti, ma solo nella fascia più bassa, quella che non supera i 10mila euro annui.
Per il resto, anche a Lecce la crisi morde al punto tale da veder diminuire, e non si tratta di cifre da poco, il numero stesso dei firmatari di 730 e Unico, con evidente calo anche nei redditi.
Poco lavoro, flessione degli impieghi da dipendenti, conteggi al millesimo alla ricerca di bonus e sgravi, un ago della bilancia da calibrare con non poco sudore per sfangarla anno dopo anno.
I dati rilevati dall’Osservatorio economico di Confartigianato Imprese Lecce, partendo dai modelli presentati lo scorso anno all’Agenzia delle entrate ai fini dell’imposta sui redditi delle persone fisiche, parlano chiaro.

Nel 2015, i residenti del capoluogo che hanno presentato la dichiarazione sono stati 61mila 551, 618 in meno del 2014. L’ammontare imponibile complessivo è stato di un miliardo 263 milioni di euro, con un calo di ben 14 milioni rispetto all’anno precedente, con un gettito Irpef di 272,9 milioni, quasi sette in meno in soli dodici mesi.
Circa le fasce di reddito e i tipi di impieghi, svettano in cima alla classifica dei più “poveri”, i 20mila 537 che hanno dichiarato un importo complessivo sino a 10mila euro, seguono gli oltre 14mila con entrate tra 15mila e 26mila euro, 13 mila 925 con reddito dichiarato tra 26mila e 55mila, 7mila 418 che hanno percepito stipendi, compensi o pensioni tra 10mila e 15mila euro, 1741 tra 55mila e 75mila, 1414 quelli tra 75mila e 120mila e i ricchissimi, ovvero 590 contribuenti con redditi oltre i 120mila euro.

«Questa indagine – spiega Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio - aggiorna lo spaccato per tipologia di lavoratore: il reddito medio dichiarato dai dipendenti è stato di 15mila 947 euro, in calo di un quarto. Il reddito medio dei pensionati è stato pari a 20mila 194. I lavoratori autonomi hanno il reddito medio più elevato, con 30mila 441 euro, in calo, però, del 4,7%. Il reddito medio di spettanza degli imprenditori in contabilità ordinaria è di 25mila 107 euro, mentre quello relativo agli imprenditori in contabilità semplificata si ferma a 14mila 630».

Occorre inoltre tenere presente che, da maggio scorso, viene riconosciuto un bonus Irpef «ai titolari di reddito di lavoro dipendente e di alcuni redditi assimilati, la cui imposta sia di ammontare superiore alle detrazioni per lavoro dipendente ed il reddito complessivo non sia superiore a 26mila euro – aggiunge Stasi -. L’importo in buta paga è di 640 euro l’anno (80 euro mensili) per coloro che hanno reddito complessivo fino a 24mila euro, al superamento di tale limite il credito decresce fino ad azzerarsi al raggiungimento di 26mila euro».
«In sede di dichiarazione - continua il direttore dell’Osservatorio - è necessario procedere al ricalcolo del credito spettante tenendo conto di tutti i redditi dichiarati. Se il bonus spettante risulta maggiore di quello erogato dal sostituto d’imposta è possibile far valere in dichiarazione la quota non ancora versata».
Novità tra pochi giorni. A partire dal 15 aprile infatti, saranno disponibili i nuovi modelli 730 ed Unico precompilati e destinati a circa trenta milioni di italiani. Il primo sarà indirizzato a lavoratori dipendenti e pensionati che potranno inviarlo al fisco entro il 7 luglio prossimo, direttamente dal proprio pc o delegando il sostituto d’imposta che presta assistenza fiscale, il Caf o un professionista.
Il modello Unico invece è riservato a liberi professionisti e partite Iva, e andrà trasmesso entro il 30 settembre.
 
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