Lecce, sì al Polo Pediatrico: «Lo finanzierà la Regione»

L'ospedale Vito Fazzi di Lecce
L'ospedale Vito Fazzi di Lecce
di Andrea Tafuro
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Mercoledì 19 Gennaio 2022, 22:06 - Ultimo aggiornamento: 21 Gennaio, 19:38

«Il progetto del Polo Pediatrico del Salento verrà finanziato dalla Regione  con le modalità previste per la realizzazione di tutte le altre strutture sanitarie ospedaliere». L’annuncio arriva dal governatore regionale, Michele Emiliano, in risposta all’allarme su ritardi e carenza di risorse nel Salento per la cura di patologie acute e croniche dell’infanzia e dell’adolescenza, lanciato nelle scorse ore dal presidente dell’associazione “Tria Corda”, Antonio Aguglia. L’opera quindi dovrebbe essere realizzata con fondi per l’edilizia sanitaria stanziati dal governo centrale alla Regione e non più derivanti dai contratti istituzionali di sviluppo (Cis), come ipotizzato in un primo momento.

Pronto lo studio di fattibilità

«Confermo l’orientamento più volte espresso riguardo all’assistenza ospedaliera pediatrica – afferma il presidente Emiliano - che si caratterizzerà, in Puglia, per la presenza di tre poli ospedalieri di secondo livello. Il primo al Giovanni XXIII di Bari, il secondo a Foggia presso gli Ospedali Riuniti e il terzo a Lecce nell’ospedale Vito Fazzi. Per dare concretezza all’impegno assunto per Lecce – aggiunge – ho dato mandato tre anni fa al commissario prima e alla direzione generale della Asl salentina poi, di predisporre uno studio di fattibilità tecnico-economico che è stato di recente completato. Questo lavoro sarà valutato dalla presidenza nei prossimi giorni e sarà la base per un confronto diretto con Tria Corda e le altre associazioni che sin dalla prima ora hanno promosso questo progetto».

Progetto esecutivo

Da qui, un cronoprogramma già tratteggiato per la realizzazione del polo pediatrico. «Con l’approvazione definitiva – spiega Emiliano - la Asl potrà predisporre il progetto esecutivo, considerato che le aree di intervento sono già in parte liberate per il recente trasferimento dei reparti chirurgici al Dea. Il progetto verrà quindi finanziato dalla Regione. Nel frattempo tutto quanto è stato concordato in passato con l’associazione Tria Corda è stato realizzato oppure è in via di realizzazione. Da quelle decisioni che addirittura spostarono interi reparti da Casarano a Lecce stanno prendendo forma le nuove esigenze, anche strutturali, che si realizzeranno all’interno della struttura del nuovo Policlinico di Lecce, azienda universitaria che la Regione ha fortemente voluto – conclude il presidente - per la nuova facoltà di Medicina della Università di Lecce, anch’essa sostenuta economicamente dalla Regione».

L'ordine: la salute dei bambini una priorità

Il presidente Emiliano ha infine replicato anche alla segnalazione di Tria Corda sull’assenza di primari per i reparti neonatologia e pediatria del “Fazzi”, evidenziando che «per quanto attiene le direzioni mediche, l’indizione dei concorsi è di esclusiva competenza della Asl che comunque è stata sollecitata a concludere con la massima urgenza».

Intanto sui ritardi nella realizzazione del Polo Pediatrico del Salento, dopo l’intervento di Aguglia, si registra anche la presa di posizione del presidente dell’Ordine dei medici di Lecce, Donato De Giorgi. «Purtroppo le carenze nel sistema sanitario pugliese sono diffuse e la pandemia le sta solo acuendo. Come ordine professionali ci siamo spesi in prima linea per la realizzazione di un polo d’eccellenza per la cura dei bambini e speriamo che presto possa diventare una priorità anche dei decisori politici». Analisi che De Giorgi indirizza sia nel presente ma anche in ottica futura. «Attualmente stiamo registrando una crescente diffusione dei contagi covid tra i bambini – sottolinea il medico – con oltre il 30% dei contagiati sotto i 16 anni. E’ evidente quindi che il Polo Pediatrico sia fondamentale e prioritario anche in questa situazione pandemica. A pagare purtroppo sono quasi sempre i più fragili, sia perché direttamente colpiti dall’infezione, sia quelli che iniziano a risentire di una situazione sociologica alterata dal covid. La salute dei bambini deve essere una priorità – ribadisce De Giorgi - e per far questo occorre una visione complessiva di sanità indirizzata ai minori e al loro futuro, capace da un lato di cogliere e attuare interventi mirati di prevenzione e dall’altro di respingere l’iter emergenziale che oggi ha mandato il sistema sanitario in affanno».

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